Milan

Alti e bassi

 

Il Milan sta vivendo una delle epoche più travagliate della propria storia. Ora più che mai i tifosi devono fare la loro parte.

Tutti noi sappiamo bene quanto sia difficile essere tifosi del Milan in questo momento storico. Non è facile esserlo, soprattutto per chi come me si è innamorato del Milan proprio nel momento in cui terminava il periodo lungo e vincente di Capello e si apriva, con qualche anno di alti e bassi, l'epopea ancelottiana. Avendo 28 anni, quello che posso dire quando parlo di Milan è solo e solamente Champions League. Troppe volte, durante la mia adolescenza e non solo ho vissuto quel tipo di notti che tutti noi sognamo di rivivere al più presto, per poter pensare ad altro; la parola Milan è legata indissolubilmente alla massima competizione europea, e per molti tifosi milanisti quella europea (ovviamente riferito alla Cahmpions) è una mancanza tangibile ed enorme, per poter far finta di nulla.

Certo, come ho detto prima quello che mi ha portato ad iniziare a seguire il Milan è stato lo scudetto del 95/96. Essendo piccolo e non ricordando specificatamente ogni momento, è sempre bene impressa nei miei occhi l'immagine in tv di Capello che viene portato in trionfo nel giro di campo a San Siro dopo l'ultima di campionato vinta per 7-1 con la Cremonese. Ma poi da quel ricordo, si è succeduto un periodo di due anni buio, dove chiesi a mio padre di comprarmi il Forza Milan che presentava la stagione 96/97; ricordo ancora quel poster con Oscar Tabarez e la squadra. Due stagioni, 96-97 e 97-98 che furono tragiche a livello sportivo ma che rafforzarono ancora di più il mio tifo per i colori rossoneri. Ecco da questo prendo spunto per dire che quello che noi milanisti stiamo passando è un periodo difficile dove sono accadute e stanno accadendo molte cose importanti al di fuori dal campo, e che purtroppo hanno inciso in maniera indelebile le ultime stagione. Questa instabilità societaria, dovuta prima sostanzialmente all'azzeramento dei fondi da parte di Fininvest, poi al cambio di proprietà e infine ai dubbi sulla proprietà cinese ha inciso nettamente sui risultati sportivi; è inutile negare ciò. Ed è proprio in questo periodo di magra che chiaramente si inizia a guardare altrove, verso i risultati delle altre?

E qui probabilmente, forse perchè sarò di coccio io, continuo insistentemente a domandarmi se il tifoso milanista debba essere invidioso di una semifinale di Champions conquistatata dalla Roma dopo più di 30 anni, o di una qualificazione alla Champions dell'inter, o dei sette scudetti consecutivi della Juve. Perchè mai il milanista dovrebbe essere invidioso? Io personalmente faccio parte di quella categoria che segue la propria squadra a prescindere dal risultato sportivo. Certo poi è ovvio che ognuno di noi spera di rivedere il milan ai massimi livelli, ma il mio ragionamento si basa esclusivamente sul fatto che la storia del Milan è costellata da alti e bassi paurosi. Grandi discese e incredibili risalite verso l'olimpo del calcio mondiale.

Ora non so come si evolverà la situazione societaria, ma quello che so è che lasciare proprio ora, proprio in questo momento il Milan, vorrebbe dire buttare via anni di gioie, dolori ed emozioni solo e soltanto per il mero risultato sportivo. Invece, credo ci sia un bisogno viscerale di essere milanisti ora più che mai; proprio ora quando tutto sembra perduto andate fieri di essere milanisti e lasciate perdere gli sfottò o gli insulti di chi probabilmente non vivrà quella che ha vissuto un milanista nelle prossime dieci vite.

Nella gioia e nel dolore sempre forza Milan!

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