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Mercato Milan: molto dipende dalla Uefa

 

Nel peggiore dei casi, l'esclusione dall'EL potrebbe "costare" al Milan quasi 30 milioni. Fassone e Mirabelli aspettano la sentenza Uefa per muoversi...

 

Il Milan attende. Per programmare il mercato e soprattutto per quantificare l’esborso economico che ne potrà derivare, la dirigenza rossonera non può che aspettare, per forza di cose, la sentenza dell’ Adjucatory Chamber dell’Uefa sulle violazioni del Fair Play Finanziario e sulle perplessità della stessa sulla continuità aziendale garantita da Yonghong Li e dal fondo Elliott.

 

Queste le parole dell’Ad Fassone della scorsa settimana:

“Prendiamo lo scenario peggiore, ci sarebbe un decremento del fatturato di cui dovrei tener conto nelle spese di questa estate. Qualora ci dovesse essere un ricavo piu’ basso nell’ordine di una ventina di milioni ci potrebbe essere una compressione dell’attività in acquisti che avevo previsto”

Parole importanti e sagge.

 

Ovviamente in caso di multa salata e di esclusione dalle Coppe Europee (ovvero il caso peggiore che possa accadere) cambierebbero le prospettive del mercato rossonero.

Innanzitutto, come dice Fassone, il bilancio del Milan si troverebbe a dover fronteggiare l’assenza di quasi 20 milioni di ricavi (tra premi Uefa, Market pool e ricavi da stadio) previsti per la partecipazione alla prossima Europa League.

Inoltre ci sarà quasi certamente una multa da pagare. La speranza è che sia in parte con la “condizionale”. Ma sicuramente anche da questo punto di vista partiranno diversi milioni.

Il terzo aspetto economico che va considerato, e che Fassone saggiamente non ha sottolineato, è quello legato alla reputazione. L’esclusione d’ufficio dall’Europa League e tutte le voci, più o meno veritiere, sulla proprietà rossonera scatenerebbero diverse reazioni negative. In primo luogo è plausibile una contrazione del numero di abbonati e di spettatori allo stadio, data la sfiducia nel Milan che si verrebbe a creare.

In seconda istanza, potrebbero esserci delle conseguenze legate agli sponsor. Qualche marchio in procinto di legarsi al Milan, potrebbe decidere di non farlo più, data la situazione. Niente di certo e niente di non contenibile. Ma certamente da tenere in considerazione, nel peggiore dei casi.  

Soppesando tutto, economicamente l’impatto del “worst case” che può scaturire dalla sentenza dell’Adjucatory Chamber può essere stimato in circa 25-30 milioni, che graverebbero sul conto economico del club rossonero. Una mannaia non da poco, considerando che comunque il Milan dovrà adoperarsi per rientrare il prima possibile nei paletti economico-finanziari previsti dai Financial Fair Play dell’Uefa.

 

Altri due ulteriori aspetti, di natura più pratica ed operativa: senza Europa il Milan avrebbe certamente meno bisogno di una rosa ampia e lunga, dovendo affrontare solo le competizioni nazionali. La seconda questione è quella legata all’appeal: molti giocatori potrebbero decidere di non venire al Milan per la situazione venutasi a creare. Altri, già presenti, potrebbero chiedere la cessione.

 

Insomma, il mercato e il futuro a breve termine del Milan, anche in termini sportivi, dipenderà moltissimo dalla sentenza che l’Uefa emetterà nei prossimi 15 giorni. Quanti giocatori prendere, quanti e quali cedere, quanto budget a disposizione. Annose questioni che sono vincolate ora da quanto deciderà la Uefa.

Per ora Mirabelli e Fassone possono solo aspettare, muoversi sotto traccia e provare a fare mere previsioni, nella speranza, questa volta si, di ricevere buone notizie da Nyon.

 

 

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