Fassone, Galliani

 

Estate 2006, estate 2018: tante analogie

 

Oggi come allora, il Milan è sotto assedio

 

Sembra di essere tornati indietro all'estate di dodici anni fa. Durante il ciclone di Calciopoli infatti, il Milan venne coinvolto direttamente. Per mesi si scrisse di tutto sui giornali. Qualcuno arrivò addirittura ad ipotizzare che il Milan avrebbe dovuto ricominciare dai dilettanti. Passammo un'estate in cui venivano prefigurate retrocessioni in Serie B, giocatori che volevano andare via, contropotere rossonero che aveva costituito una cupola.

La montagna fu capace di partorire il topolino di un deferimento del Milan per responsabilità oggettiva ed una conseguente condanna a 38 punti di penalizzazione (record per una RO) per una sola telefonata in cui Galliani non avrebbe detto nulla, se non l'emissione di qualche suono gutturale. A detta di Palazzi e dei giudici, Galliani avrebbe dovuto dire a Meani di non protestare nei confronti degli arbitri. Teoremi privi di riscontro insomma, che però costarono molto al Milan. 

Dodici anni dopo, seppur su uno scenario diverso, i fatti sembrano ripetersi. Stavolta il filone è sia finanziario e sia giuridico ed in questa occasione la protagonista assoluta è l'Uefa che ha ritenuto di non poter concedere il settlement agreement al Milan sulla base non di una normativa violata, bensì di una sua considerazione soggettiva in merito al mancato rifinanziamento del debito ed alla presunta non solidità patrimoniale di Yonghong Li.

Una congettura che potrebbe costare al Milan l'esclusione dalle competizioni europee nella prossima stagione. Una brutta mazzata per un club che da un anno ha cambiato proprietà e che sta provando a proporre un piano credibile di crescita e di graduale aumento dei ricavi. Una botta che, in sè, va totalmente contro lo spirito iniziale del FPF.

Anche in questi giorni stiamo assistendo al silenzio degli organi federali italiani che nemmeno una parola pronunciano in favore del Milan ed al clamore della stampa che, invece di denunciare l'arbitrio dell'Uefa, si diverte a prefigurare scenari apocalittici, come una serie di giocatori in fuga nel caso di una esclusione del Milan dalle coppe europee.

Tanti moderni Ponzio Pilato dunque, accompagnati da innumerevoli sciacalli pronti ad avventarsi sul cadavere sanguinante del club più titolato al mondo dopo il Real Madrid. Questo è il paesaggio che vede il tifoso rossonero da qualche mattina ogni volta che si affaccia alla finestra: un deserto di deontologia professionale di sedicenti personaggi con le sembianze delle iene.

La nostra estate 2018 è appena cominciata: sappiamo che dobbiamo difenderci da soli, ma sappiamo altresì che prima di arrendersi il Diavolo combatte agguerrito.

 

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