Dalla parte del Milan: l'unica parte che ci interessa
Cari tifosi, in questo momento è importante stare dalla parte del club, ingiustamente sotto attacco
Non vi piace mister Li? Bene, è vostro diritto dirlo. Non condividete il lavoro di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli? Parliamone, certamente. Io per primo alla fine della scorsa estate mi permisi di dire che su quel mercato avevo forti dubbi perchè la squadra non era stata completata. Questo ci sta e deve esserci perchè fa parte di quel diritto di critica sana e razionale che ogni tifoso deve avere. Attenzione però: ciò che sta accadendo in questi giorni è una cosa a parte. L'Uefa ha negato al Milan il settlement agreement sulla base di due considerazioni certamente opinabili ma non pertinenti al perimetro valutativo in cui il suo giudizio doveva rientrare. A detta del massimo organo calcistico europeo infatti, il Milan non può ottenere il settlement agreement e dovrà andare a giudizio a metà giugno non per aver violato qualche parametro, bensì in ragione del fatto che non è stato rifinanziato il debito scadente ad ottobre e, a giudizio loro, le garanzie di Li non sono sufficienti per garantirlo.
L'Uefa ha fatto qualcosa che non poteva fare: non ha giudicato sui parametri, ha bensì svolto una valutazione finanziaria non di sua pertinenza, ignorando persino il fatto che il creditore del Milan, Elliott, garantisse la continuità aziendale. Quali sono i parametri del FPF violati in base ai quali il Milan non poeva avere il settlement agreement? Nessuno. La decisione si basa su una scelta arbitraria dell'Uefa che ha giudicato come criticità la presenza di un debito in scadenza ad ottobre, quindi non ancora scaduto e, pertanto, perfettamente in linea coi parametri del FPF.
A corredo di quanto esposto dal sottoscritto ci sono le parole di Umberto Lago, uno degli inventori del financial fair play, che esprime sorpresa per la decisione dell'Uefa.Appare evidente pertanto che il Milan sta subendo un grosso torto. In momenti del genere, i tifosi devono avere l'intelligenza e l'amore per mettere da parte le loro idee sulla società o sui singoli dirigenti. Il Milan viene prima, perchè è la nostra passione più grande ed è l'interesse supremo che dobbiamo difendere.
Beninteso, chiunque può continuare a pensare che in giro ci siano dirigenti migliori di Fassone e Mirabelli, così come chiunque può continuare a dire che vorrebbe più trasparenza da Mister Li. Però adesso, in questo momento, bisogna stare dalla parte della società perchè rappresenta il nostro Milan ed il nostro Milan sta subendo un torto che non merita.