Volere è potere, ma fino ad un certo punto

Bello il Patrick voglioso e disponibile, ma fare l'esterno non è roba sua

Una rondine non fa primavera, così' come una partita giocata apparentemente al posto di Suso, anche se molto bene, non fa di Patrick Cutrone un esterno. Primo perchè per l'appunto lo è stato solo apparentemente. La posizione di Calhanoglu che spesso si portava proprio sul versante destro costringeva spesso e volentieri Cutrone a stringere verso il centro dell'area e a giocare spesso molto vicino ala porta, altrimenti col cavolo sarebbe arrivata la doppietta.

Certo fa sempre piacere vedere un giocatore che come dice Rino "accetta quello che gli viene proposto" e il suo allenatore sarà sicuramente contento di quanto fatto in campo, ma Patrick Cutrone e il ruolo di puro esterno d'attacco sono due rette parallele che non si incontreranno mai nonostante la disponibilità per un giocatore giovane e di grande prospettiva come lui è il primo passo verso una grande carriera. Domenica pomeriggio non è stata la prima occasione in cui il giovane attaccante ha ricoperto quel ruolo, ma lo aveva fatto in maniera diversa, molto più canonica e non aveva dato grandissimi risultati. 

Casomai è utile a sapersi che il numero 63 rossonero ha ottimi margini di crescita per quanto riguarda il ruolo di seconda punta. In questa stagione i paragoni con Inzaghi si sono sprecati per via del senso del gol che ricorda tanto quello di Superpippo, tuttavia i movimenti a girare intorno a Kalinic, questa sua tendenza comunque ad allargarsi sulla destra per favorire gli inserimenti di Kessiè o talvolta per allargare le maglie della difesa viola e creare spazio per lo stesso Kalinic o la costanza nel farsi trovare sempre presente quando c'era da attaccare la zona del palo alla sinistra del portiere avvrsario fanno intravedere un giocatore perfetto per un eventuale modulo a due punte su cui basare gli schemi tattici della prossima stagione.