Gattuso - Ancelotti

 

Carletto Ivan Gattuso

 

Rino imita Ancelotti e se andiamo a confrontare le rose di punti in comune se ne trovano tanti

 

 

Avete visto bene come ha interpretato la fase offensiva il Milan nell'ultima partita di campionato contro la Fiorentina? Bene, preparatevi perché stando all'odio mai nascosto di Gattuso per il 4-3-3, qualcosa mi dice che quel sistema tatico sarà il punto di partenza per la prossima stagione e punto di ispirazione del mercato rossonero. E' come se Gattuso vista anche l'assenza di Suso abbia voluto fare una sorta di esperimento, così, per chiedersi, vediamo, potrebbe funzionare? E ha funzionato, e anche molto bene. 

Altra domanda. Ma perchè Gattuso sarebbe così ansioso di poter lavorare su questo 4-3-1-2? Domanda legittima e risposta ovvia. E' il modulo che lui stesso conosce meglio di chiunque altro visto che nel anni ancelottiano ne è stato splendido interprete per ben 8 anni vincendo a più non posso. Non voglio far fare voli pindarici a chi legge, e nemmeno azzardare paragoni che suonerebbero come bestemmie, però fate caso a quante analogie può aver trovato Rino con la rosa di quei primi anni 2000. I due difensori centrali, Romagnoli e Bonucci bravi ad uscire palla al piede e ad essere primi costruttori di gioco proprio come lo erano Nesta e Maldini. Biglia, playmaker puro che come Pirlo spesso e volentieri dà una mano importante ai due centrali. Bonaventura, che lascia la posizione da mezzala per venire a prendere palla in mezzo al campo dando alternativa specialmente quando il regista è seguito a uomo e non può ricevere in sicurezza, ma allo stesso tempo giocatore dal gol facile per la bravura negli inserimenti senza palla proprio come Clarence Seedorf. Kessiè, corsa ed interdizione spesso paragonato proprio allo stesso Gattuso, che addirittura possiede più fisicità e un piede sicuramente più educato. E poi Calhanoglu, mandato in campo senza una posizione precisa ma con la licenza di andarsi a trovare la zona di campo che più gli aggrada per creare gioco, un po' quello che Ancelotti lasciava fare a Ricardo Kakà. 

Resta l'attacco, e se Patrick Cutrone ha dato durante questa stagione lampi di senso del gol degni di uno come Pippo Inzaghi, il suo compagno di reparto è quello che Rino e la società dovranno scegliere con la lucidità maggiore possibile, perchè sarà l'acquisto che con ogni probabilità farà la differenza.

 

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