Andrè Silva via solo in prestito
Troppi i motivi per cui far arenare una scommessa dopo appena un anno
Nelle ultime settimane è apparso svogliato, rinunciatario, ormai rassegnato. Questa stagione ormai per Andrè Silva non ha più nula da dire e i suoi pensieri già da un pezzo sono sicuramente già proiettati sulla prossima. Sulla scelta da fare, in primis. Se restare al Milan o provare a rilanciarsi in una nuova avventura.
La sua volontà, insieme a quella del suo potente agente George Mendes farano sicuramente la differenza. Mendes non permetterà sicuramente che il suo giovane diamante possa trascorrere un'altra stagione come questa e probabilmente Fassone e Mirabelli nel caso decidano di non privarsene dovranno innanztutto dare garanzie proprio a lui. La dirigenza rossonera ha l'obbligo di provare in tutti i modi di non perdere per 'cappotto' una grossa scommessa fatta poco più di un anno fa. Per tanti motivi il futuro del giovane attaccante portoghese deve in qualche modo rimanere legato a colori rossoneri. E non solo per l'esborso fatto l'estate scorsa per portarlo a Milanello, 42 milioni di euro che in questa sessione sarebbero molto molto difficili da recuperare, ma proprio per un discorso tecnico e strategico. Scegliere di cedere Andrè Silva a titolo definitivo vorrebbe dire quantomeno sconfessare tutte le parole di fiducia e tutte le prese di posizione in sua difesa fatte in tutto l'arco della stagione. Ripetere in continuazione che si tratta di un potenziale 'top player' per poi liberarsene alla prima occasione suonerebbe pareccho contraddittorio.
Anche perchè le tesi esposte non erano poi tanto dele scuse. Le difficoltà sull'ambientamento, un calcio italiano molto diverso da quello portoghese, la stagione del Milan che di per sè è stata complicatissima anche per chi sui campi italiani ci gioca da tempo e ha esperienza da vendere, i pasticci tattici fatti da Vincenzo Montella nella prima metà di stagione e il modulo poco adatto alle sue caratteristiche sono dei discorsi assolutamente legittimi. Ragion per cui ad Andrè, qualora lo volesse anch'esso sia chiaro, andrebbe data ad occhi chiusi una seconda possibilità. Sfruttare l'esperienza fatta nell'anno precedente per crescere e cominciare la stagione con un allenatore che già conosci e lui conosce te in uno spogliatio che prte già più coeso e meno sotto pressione rispetto a dieci mesi fa e con un cambio di modulo, magari a due punte che più si addice alle sue caratteristiche potrebbero far sì che il suo talento esploda a 360°.
Al massimo, come ipotesi ultima, una cessione ma solamente in prestito secco. Magari in una squadra europea di medio rango dove potrebbe giocare anche la Chapions League avendo le garanzie fin da subito di partire titolare e ritornare a casa un anno dopo in un Milan più rodato e più pronto per suportarlo.