Svalutation!
Il Milan era cosciente del rischio, ma è anche piovuto sul bagnato. Asta unica speranza
E' chiaro ormai che la situazione Donnarumma sia arrivata ad un punto di non ritorno. Impensabile continuare un' altra stagione nelle stesse condizioni in cui si è trascorsa questa. E le possibili evoluzioni della vicenda sono sostanzialmente due: o Gigio manda a quel paese chi gestisce i suoi interessi oppure la cessione diventa inevitabile.
Il Milan un anno fa ha fatto una scelta, ovvero accettare la richiesta di sei milioni di ingaggio con la speranza, data forse troppo per scontata, che se la situazione non si fosse assestata del tutto si sarebbe ritrovata con un giocatore dal valore se non accresciuto quantomeno rimasto invariato, aspettandosi sicuramente di più dalla stagione dell'intera squadra dopo aver investito tanto nel mercato e contando sulla partecipazione del portiere al prossimo Mondiale in Russia. Entrambe le cose però non si verificheranno. Per di più anzi, non solo la stagione del Milan è stata per molti versi deludente, ma a completare la frittata ci si è messo Donnarumma stesso con le paparecce di Roma in finale di Coppa Italia e Bergamo.
I mal di pancia di Mino Raiola non si sono placati e nel caso l'unica via di soluzione al problema rimanga la cessione, per il Milan il risvolto potrebbe essere molto molto svantaggioso. Tutti sappiamo che restando in ambito prettamente tecnico Donnarumma non ha subito nessun tipo di svalutazione. Il vero Donnarumma non è quello goffo del tiro non irresistibile di Douglas Costa o della smanacciata ridicola sul colpo di testa di Masiello, ma è certamente quello del miracolo su Milik o quello super riattivo che dice no a Iago Falque da un passo o quello che aveva sbarrato la porta, prima delle frittatone, con due super interventi a Dybala mercoledì scorso.
Il Milan tramite il DS Mirabelli ha anche aperto ufficialmente ad una cessione stabilendone comunque il prezzo, ma l'impressione è che quei 70 milioni richiesti e prendibilissimi la scorsa estate, in questo momento siano un utopia. Il Milan non ha bisogno necessariamente di vendere sia chiaro, a prescindere dai paletti che la UEFA metterà, ma proprio facendo leva sull'assoluta inconvenienza di trattene un Gigio tutt'altro che sereno e respinto malamente ( e su questo ci sarebbe da dire tanto) dai tifosi, sarà costretto a rivedere le proprie pretese andandoci a perdere non poco, passando necessariamente dalla legge che dice che il prezzo di mercato lo fa chi compra. Epilogo perfetto e il migiore mai sperato da Mino Raiola, che potrà compiere quanto già avrebbe voluto fare la scorsa estate in modo ancor più facile, ma con una percentuale contrattuale nelle garze in più.
Unica speranza del Milan per guadagnare una cifra più consona al valore tecnico del ragazzo sarebbe che le pretendenti entrino in competizione tra di loro giocando al rialzo per spuntarla ed assicurarsi un portiere comunque giovanissimo e dal sicuro avvenire.