Scorrono i titoli di coda
La sensazione è che quella di domenica sarà l'ultima di Gigio col Milan. Probabilmente è meglio così
Non sono in grado di dire se quella di domenica sarà l'ultima partita di Donnarumma con la maglia del Milan. Gli indizi ci sono ma le certezze vacillano anche se la mia sensazione è quella di un prossimo addio. Personalmente ho sempre avuto una posizione molto critica nei confronti del numero 99 rossonero ed il perché può essere di facile intuizione. Non ho mai amato le manfrine, nè gli approcci retorici. Penso e credo che ogni persona, nel bene e nel male, debba sempre assumersi la responsabilità delle azioni che compie.
Nella scorsa estate la vicenda Donnarumma ha occupato la scena mediatica in maniera preponderante. Il tira e molla sul rinnovo è stato ai limiti del pittoresco. L'incapacità di un ragazzo di 18 anni di assumersi la responsabilità delle proprie azioni è stata la cosa che più mi ha infastidito. Vuoi andare via? Bene, dillo chiaramente. Esponiti. Lo devi al club che ti ha lanciato in Serie A a 16 anni. Vuoi un contratto più remunerativo: non v'è nulla di male. Chi pensa che il denaro sia lo sterco del demonio fa torto alla logica ed alla realtà. Una cosa però Gigio Donnarumma non poteva e non doveva fare: usare il Milan. E' da un anno che ho questa spiacevole sensazione ed è da un anno che lo tollero a fatica. Che peccato! Una storia che poteva diventare bellissima e simbolica rovinata dall'immaturità e dal carattere pavido di un ragazzone bravo con le mani ma non con l'anima. Usare il Milan è stata una cosa che non doveva esistere. E quanto avvenuto nei giorni precedenti la finale di Coppa Italia è stato persino peggio. Un ragazzo che ha mandato il procuratore a trattare col Psg e che è sceso in campo senza testa, regalando 3 gol ad un avversario che non ne aveva bisogno in quanto già forte di suo.
Siamo ai titoli di coda forse, ma Donnarumma non ci mancherà. Probabilmente perché fra noi non c'è mai stato davvero. Doveva fare solo una cosa, una sola. Tenere la testa alta. Ha preferito tenerla bassa e nascondersi dietro la coperta di Linus di marca Raiola. Buona fortuna Gigio, il Milan continua comunque.
