Juventus

 

Se le milanesi non tornano la Juve vincerà in eterno!

 

Finchè le avversarie dei bianconeri si chiameranno Napoli o Roma vedremo tante altre stagioni fotocopia

 

Dopo cinque stagioni consecutive Milan ed Inter tornano contemporaneamente a partecipare nella stessa stagione alle coppe europee. L’ultima volta era accaduto nella stagione 2012/2013, con il Milan che prese parte alla Champions League (eliminato agli ottavi dal Barcellona) e l’Inter all’Europa League (eliminato agli ottavi del Tottenham). Ancora c’è da definire le modalità di partecipazione delle due squadre (Milan direttamente ai gironi o ai preliminari di EL, mentre per l’Inter la differenza è tra l’EL o la Champions), ma insomma, entrambe le società saranno presenti ai prossimi sorteggi europei.

Il rilievo che facciamo non è tanto per esaltare la stagione di entrambe le società, perché francamente per entrambe le società le aspettative erano sicuramente migliori, ma per sottolineare come da ormai un lustro la luce si sia spenta sul palcoscenico (almeno quello della competitività) del calcio milanese. Ed allora vogliamo prendere questo risultato come un piccolo segnale di inversione di tendenza. Il campionato italiano ha assolutamente bisogno delle milanesi e che ritornino ad essere competitive, altrimenti il rischio che il monologo juventino prosegua per ancora molto tempo è altissimo. Non è un caso, infatti, che solo Milan ed Inter siano riusciti a conquistare lo scudetto nelle ultime 17 stagioni, e che tutti gli altri siano stati appannaggio della Juventus. Le rivali di questi ultimi anni (Roma e Napoli) per un motivo o per un altro non sembrano in grado di spezzare l’egemonia dei bianconeri, e quindi viene da pensare che l’interruzione del dominio possa passare solo attraverso la rinascita delle squadre di Milano. È una tappa obbligata questa, non di facilissima attuazione, anche perché la cattiva gestione economica e finanziaria dei due club degli ultimi anni le fa permanere sotto la scure del Fair Play Finanziario (l’Inter già sotto regime di Settlement Agreement, il Milan prossimo dall’esserlo), cosa che ha i suoi riflessi non solo a livello europeo ma anche italiano, dal momento che pone severi vincoli in sede di mercato.

Ecco che allora diventano fondamentali il lavoro, la competenza, l’esperienza e le intuizioni delle rispettive dirigenze, che impossibilitati a spendere e spandere soldi, dovranno essere in grado di allestire delle rose in grado di essere vincenti il prima possibile in Italia. La dirigenza interista, onestamente, continua a dimostrare i suoi limiti, e neanche l’ingaggio di Sabatini è riuscito a dare i risultati sperati (Ausilio sembra, invece, completamente inadeguato a questi livelli); quella del Milan, dopo la prima stagione di insediamento, non può dirsi promossa, ma almeno rimandata. Mirabelli ha dovuto rivoluzionare una rosa dalla testa ai piedi, ed onestamente non ci si poteva aspettare che in una sola estate e con una sola sessione di mercato potesse riportare il Milan ai livelli della Juventus. Molte cose buone sono state fatte, molte sbagliate, ed il risultato finale è stato di confermare le posizioni della scorsa stagione. Troppo poco per una società che pubblicamente aveva annunciato di sentirsi certa del ritorno in Champions. È stata costruita una squadra giovane, con delle buonissime prospettive, ma per vincere ci vuole ben altro. Sarà necessario inserire in squadra 3/4 giocatori esperti e di ottimo livello per riportare il Milan al vertice, per cui il lavoro che aspetta il DS rossonero è irto di difficoltà. La speranza è che si faccia un bel lavoro, che si prendano i giocatori che servono a fare il salto di qualità e che si doti la rosa anche di rincalzi all’altezza della situazione.

Il Napoli ha dimostrato che non basta avere solo un undici titolare forte per arrivare a scalzare la Juve che in Italia ha una rosa senza paragoni. Dobbiamo anche sperare che l’Inter sia in grado di allestire una squadra competitiva, perché se si innalza il livello di competitività del torneo potranno beneficiarne tutti i rivali della Juventus. Perché il teorema sembra abbastanza definito e dimostrato: se le milanesi non sono competitive, lo scudetto torna sempre e soltanto a Vinovo.

 

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