Milan

 

Senza infamia e senza lode

Il pareggio di Bergamo ci consegna la qualificazione alla prossima Europa League, anche se non ancora la certezza dell'accesso alla Fase a Gironi.

 

E sarà di nuovo Europa. Il Milan, con il pareggio di ieri sera a Bergamo si è assicurato un posto nella prossima Europa League, per il secondo anno consecutivo. Resta da capire comunque se l'avventura europea dei rossoneri partirà in piena estate con i ben tre turni preliminari, oppure direttamente come tutti ci auguriamo, alla Fase a Gironi; un dubbio che chiaramente verrà svelato domenica prossima dopo Milan-Fiorentina.

Quindi dicevamo: qualificazione in Europa, anche se quella minore, arrivata in un pomeriggio dove il Milan arriva a Bergamo consapevole almeno sulla carta di dover dare delle risposte, non tanto sul piano del gioco, ma quanto a livello caratteriale. E in effetti la reazione è arrivata e questo è innegabile: una reazione nervosa che per poco non ci consentiva di espugnare un campo dove ancora una volta negli ultimi anni, tutti ci davano per spacciati, compresi molti tifosi rossoneri.

Ma questa non vuole essere un'analisi della partita, perchè l'intenzione di chi vi scrive è quella di addentrarsi nella riflessione in seno ad un unico quesito: questa qualificazione è meritata? La risposta che mi sovviene è assolutamente si. E non perchè io sia un tifoso milanista o perchè debba per forza scrivere bene della squadra per cui tifo, anzi; forse continuando a leggere questo articolo capirete che non è affatto così. La motivazione che mi induce a dire con forza che questa qualificazione (e speriamo il sesto posto) sia una qualificazione meritata, parte tutto da quello che la squadra dopo il cambio di allenatore è riuscita a fare in campionato e in Coppa Italia. Rino Gattuso, tra alti e bassi e nel bene e nel male, ha completamente stravolto un gruppo spento e svuotato sotto il profilo motivazionale e fisico, rimettendo in piedi una squadra che nel girone di ritorno sarebbe terza in classifica. E su questo credo che nessuno possa dire nulla a riguardo. Come detto dunque, tra alti e bassi certo; perchè il Milan ormai da un mese abbondante sta pagando l'enorme dispendio di energie del periodo invernale, l'inesperienza di alcuni suoi giocatori per via della gioventù, e la mancanza di una panchina in grado di rendere più flessibili le scelte del tecnico. Il Milan ha pagato in questo girone di ritorno queste mancanze, che di conseguenza poi hanno portato ad esempio a tanti punti in meno con le piccole e al dover affrontare per diverse settimane una partita ogni tre giorni su tre fronti con una rosa inadeguata. Poi, lungi da me, ridurre tutto a ciò chiaramente: gli otto punti persi tra Benevento e Verona non sono meritevoli di giustificazioni a prescindere da tutte le problematiche; così come quello che è successo nel girone di andata.

Perchè se approfondiamo l'analisi sulla stagione, capiremmo bene quanto abbiano influito anche altri fattori, interni ed esterni. Per esempio si potrebbe cominciare nel dire che questi punti persi con le piccole sono chiaramente un problema che il Milan si porta avanti da ormai qualche anno. E' un problema risolvibile? Certo, perchè come dice Gattuso parte tutto dalla testa: la mentalità ti porta a non sbagliare e a rimanere sempre concentrato. Ma sappiamo bene che la mentalità non arriva per ora del Signore, ma ci vuole lavoro, disciplina e soprattutto gente in grado di alzare il livello prestazionale e umano dello spogliatoio. Dovrà essere la priorità della prossima estate quella di inserire in squadra almeno 2-3 giocatori "di peso", in grado di prendere in mano la squadra nelle situazioni difficili, ed in grado di mantenere la rotta sempre dritta. Questo sarà un passo fondamentale per la crescita della buona base di giovani che è stata creata in questa stagione. E la speranza è che la Società lo capisca subito, prendendo immediatamente decisioni nette, puntando ai propri obiettivi anche in silenzio, ma con la consapevolezza di lavorare per migliorare un risultato sportivo che come dice giustamente Bonucci, non può essere festeggiato.

Come dare torto al Capitano? Le aspettative di questa stagione erano ben altre, e al cospetto del distacco in classifica fa male vedere quanto abbia inciso quel nefasto girone di andata. Perchè in fondo la storia del Milan degli ultimi anni racconta quasi sempre di mezze stagioni di buon livello, condite ad altre mezze stagioni terribili. Lo hanno fatto Seedorf, Montella e ora Gattuso; con l'aggravante però che quello che è successo lo scorso anno c'è stato ed è arrivato in una situazione di smobilitazione generale in cui si è costruita una squadra a quasi costo zero, e nella quale sono stati raggiunti tutti gli obiettivi stagionali nonostante gli sberleffi generali, conquistando addirittura a Doha una insperata Supercoppa. Ma non è mia intenzione fare paragoni con il passato, ma è innegabile che questi oltre 200 milioni spesi durante la scorsa estate pesano sul giudizio complessivo ad una stagione che forse avrebbe dovuto vedere un altro allenatore in panchina sin dall'inizio del ritiro in quel di Milanello. Già perchè i "rami secchi" vanno tagliati tutti, ed in questo caso Vincenzo Montella non ha mai goduto della massima fiducia in seno a Mirabelli soprattutto. Un giochino che, a forza di dichiarazioni e interviste, condite da una preparazione atletica sballata, ci ha senza dubbio estromesso dalla lotta per la Champions League. E questo dato è innegabile per giunta, se consideriamo la miseria di punti raccolti nel girone di andata.

Come detto, la speranza di vedere più fatti e meno parole è smepre viva nella maggioranza dei tifosi. In fondo degli show su Facebook o davanti alle tv sinceramente poco ce ne facciamo. Tutto passa in secondo piano quando si vince sul campo. Ed è quello che tutti noi vorremo che il Milan tornasse a fare al più presto.

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