Le ragioni del mio no a Sarri
Il tecnico del Napoli è bravo ma ha dei limiti e noi un allenatore lo abbiamo già
Ancora oggi Arrigo Sacchi rimprovera a Silvio Berlusconi il non averlo ascoltato nella primavera del 2015 quando il tecnico di Fusignano suggerì al patron di prendere Maurizio Sarri sulla panchina del Milan. Quella mancata scelta, secondo Sacchi, ha portato il Milan allo stallo che ha poi determinato la cessione del club, vista la campagna acquisti non fruttuosa dell'estate 2015.
Pur stimando moltissimo il maestro Sacchi, non sono in accordo con lui sul tema ed oggi come allora non prenderei Sarri al Milan. Essenzialmente per tre ragioni.
La prima è contingente. Il Milan ha già un allenatore. Si chiama Gattuso e finora ha fatto abbastanza bene visto il materiale a disposizione. Siamo così certo che il problema del Milan sia il tecnico e non invece una struttura societaria da perfezionare? Negli ultimi anni abbiamo cambiato più allenatori che pannolini ai neonati. Siamo così sicuri che continuare a cambiare sia la scelta migliore? Io, personalmente, non lo credo.
Ci sono poi due ragioni specifiche che mi fanno essere contrario a Sarri come allenatore del Milan. In primis perché non ci sono allenatori buoni per tutti i club. Lui ha atteggiamenti e modi di comunicare da provinciale che mal si adatterebbero ad una realtà metropolitana. In secondo luogo parliamo di un bravissimo allenatore di campo ma col grande limite del talebanismo tattico. Conosce solo uno spartito, suonato da 11-12 interpreti. E questo, spesso, è un limite grave. No decisamente no. Io andrei avanti con Rino Gattuso.