Fassosne

 

Giù le mani da Fassone

 

Le recenti critiche a Marco Fassone su TMW chiamano ad una profonda analisi

 

 

Un attacco chiaro e diretto contro Fassone, portato da Criscitiello nell'editoriale di ieri su TMW, secondo il quale l'AD rossonero avrebbe fallito il progetto. Non ci indentreremo nel commentare il passaggio, tanto assurdo quanto impraticabile, che vorrebbe un ritorno di Adriano Galliani (ora senatore) nel club rossonero, cercato nientemeno che da Elliott jr. Una storia stupenda quella del Milan targato Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, ma che ha visto la parola fine lo scorso 13 aprile 2017, con l'arrivo del nuovo presidente rossonero Li Yonghong, che deve portare tutti - tifosi in primis, ma anche addetti ai lavori - a voltare pagina. Il continuo richiamo alla dirigenza precedente non fa bene a nessuno, né ai diretti interessati né all'attuale proprietà, sempre che l'obiettivo non sia proprio quello, gettare veleno su una dirigenza ancora agli inizi. Sicuramente ci sono stati degli errori, ne abbiamo parlato spesso in queste righe, ma fanno riferimento al lato "sportivo" del clœb, quello a cui fa capo Massimiliano Mirabelli.

Se guardiamo invece al lato finanziario - e puramente gestionale - del Milan, quello a cui fa capo l'AD Marco Fassone, non si capisce il perchè delle critiche. I recenti dati finanziari, diffusi nei giorni scorsi, mostrano come il Milan abbia aumentato in modo esponenziale i ricavi, un risultato straordinario se si considera la base di partenza. Il Milan lasciato a LI da SB era una squadra con tanti esuberi "tecnici" e un pesante passivo, (i famosi 220 milioni di debiti), situazione che la nuova proprietà sta provando a ribaltare. Se a questo aggiungiamo la perdita delle partnership con D&G prima, (sostituita da Diesel) e con Adidas poi, (rimpiazzata a fine stagione da PUMA con un accordo inferiore a livello economico, ma spalmato su più anni), pare quanto mai evidente il grande lavoro fatto dal management rossonero. Ricavi ai quali hanno contributo, evidentemente, anche gli incassi derivanti dai giocatori ceduti, grazie al grande lavoro di Mirabelli sul mercato in uscita. Su questo fronte nulla da eccepire.

Non va poi dimenticato il progetto Milan China, che ha portato in oriente una vera e propria sede societaria. Il progetto è solo all'inizio, tante cose devono essere ancora fatte, ma il primo paletto è fissato. È l'inizio del percorso che dovrebbe portare il Milan, secondo le parole dello stesso Fassone, alla fatidica quotazione in borsa. Non è escluso un cambiamento - anche importante - nei prossimi mesi, si parla ad esempio di un Paolo Maldini pronto al grande ritorno in rossonero, ma l'eventuale cambiamento riguarderà solo Mirabelli. Quanto a Fassone, uomo scelto direttamente da Elliott e senza il quale il closing dello scorso aprile non ci sarebbe mai stato, (non va infatti dimenticato il suo intervento decisivo nella trattativa LI-Elliott), difficilmente potrà esserci un'interruzione del rapporto che lo lega al Milan almeno fino al 2019. I detrattori sono avvisati...

 

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