Fassone

 

Nelle pieghe delle parole di Fassone

 

Approfondiamo le parole dette ieri dall'AD rossonero

 

 

Non c’è da aspettarsi sconti particolari da parte del competente comitato Uefa in merito al Seattlement Agreement che riguarda il Milan, questo è bene metterlo in preventivo. Sul fatto che lo sforamento dai paletti sia imputabile all’ultimo triennio della gestione precedente e sul fatto che si debba tenere conto del cambio di proprietà del club con nuove prospettive di ricavi derivanti soprattutto da un mercato potenzialmente ricco (quello orientale) l’Uefa ha già avuto modo di riflettere in occasione del Voluntary Agreement, senza che questo abbia costituito un elemento a favore delle tesi della difesa; ciò che è plausibile, oltre che probabile, è che al Milan venga riservato lo stesso trattamento riservato in precedenza ad altri club italiani, vale a dire Inter e Roma. 

Le parole di ieri di Fassone, più che rasserenare i parrucconi di Nyon dovrebbero aver confortato i tifosi milanisti, dato che il quadro generale dipinto dall’AD rossonero è sembrato positivo sotto diversi punti di vista. Rispetto alle dichiarazioni rilasciate, i punti salienti hanno riguardato la novità di un possibile socio di minoranza, la non necessità di dover sacrificare nessuno dei big nel prossimo mercato ed i risultati economico-finanziari migliori delle attese per la stagione in corso. Ma andiamo per punti. In relazione al rifinanziamento sembra che le cose siano a buon punto, e che ci siano tre scenari alternativi sul tavolo. Sta ora all’azionista scegliere quale delle opzioni scegliere. La novità del possibile ingresso di un nuovo socio nel capitale del club è da leggere come la possibilità di risolvere due problemi: abbattere parte dell’indebitamento attraverso l’eliminazione del debito che fa capo a Yonghong Li. Poiché non esiste nessun problema a rifinanziare il debito che fa capo all’Ac Milan, coi soldi del nuovo socio si eliminerebbe la necessità di dover rifinanziare la parte che fa capo a mister Li. I conti del club ne trarrebbero un grande beneficio, ed i due soci di riferimento potrebbero poi imbastire il progetto di portare in Borsa una parte del capitale del club. La scelta spetta a mister Li, che finora ha sempre rifiutato tale scenario (ammesso che sia lui il solo ed unico proprietario del club ed invece non sia a capo di una cordata attualmente nascosta). Tanto più che “il misterioso” patron cinese ha sempre fatto fronte agli impegni e, secondo quanto uscito sulla stampa di ieri, avrebbe anche trovato nuovi capitali cinesi per gestire tranquillamente il club. La cosa importante che trapela dalle parole di Fassone è che il problema del rifinanziamento del club è ormai lì dall’essere definito.

Interessante anche il passaggio in cui viene sottolineato che i risultati economico-finanziari della stagione siano superiori alle attese. Grande mano è arrivata dagli ottimi ricavi derivanti dal botteghino e da quelli fruttati dall’avventura in Europa League, che nel complesso ha portato ad un introito complessivo di 15/20 milioni di euro. Un aspetto che spinge il Milan a ritenere comunque fondamentale la qualificazione alle competizioni europee, qualsiasi essa sia. Infine il riferimento al mercato, con la sottolineatura che il Milan non ha necessità, per sopravvivere, di dover cedere nessuno dei suoi big. È chiaro che su questo aspetto valgono, invece, altre variabili che possono influenzare, vale a dire l’entità delle sanzioni che deriveranno dal SA dell’Uefa, l’esistenza di clausole rescissorie, e le valutazioni tecniche che invece riguardano allenatore e direttore sportivo in merito alle considerazioni in essere per il rafforzamento della squadra. L’insieme di queste variabili possono dettare le linee del prossimo mercato estivo, ma di certo la sottolineatura che per la sopravvivenza del club non si debbano cedere dei giocatori va comunque evidenziata ed accolta come un bel segnale.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.