Accadde oggi, 22 giugno
Oggi giocò l'ultima sua partita nel Milan un rossonero storico, 'Anguilla' Anquilletti
Sono tre i rossoneri nati il 22 giugno: Ivo Pedretti (1905), Carlo Alfonso Belloni (1929) e Virginio 'Gigi' De Paoli (1938), bandiera del Brescia, che al Milan fece solo le giovanili fino al 1957. Sono tanti invece i decessi, purtroppo: Carlo Cappelli (1957), Alessandro Scarioni (II), Paul Arnold Walty (1969) e Romano Penzo (1991) tra i giocatori mentre tra gli allenatori abbiamo Giuseppe Bigogno (1977) e Luis Carniglia (2011).
Il 22 giugno 1968 in un Monza-Milan 1-4 per la Coppa Italia, esordì Giancarlo Bacci; Franco Tancredi fece la sua prima apparizione con la nostra maglia il 22 giugno del 1975, sempre per la Coppa Italia, a Torino contro la Juve dove perdemmo 2-1. Quello stesso giorno, ed in quel match, esordì anche Giovanni Sartori.
Ma il 22 giugno ha visto anche alcuni giocatori giocare la loro ultima partita; è il caso di Enzo Menegotti in Milan-Fiorentina per la Serie A 1951/52, Leschly Jorgen Soerensen nel 1955 in Stade Reims-Milan 3-2 per la Coppa Latina, Mario Angelo Anquilletti detto 'Anguilla', in Milan-Spal 2-0 per la Coppa Italia 1976/77, di cui parleremo dopo, e Filippo Citterio in Juve-Milan 2-1 per la Coppa Italia 1974/75.
Giancarlo Bacci in Monza-Milan 1-4 del 1958 e Giovanni Sartori in Juve-Milan 2-1 del 1975 segnarono la loro prima rete in rossonero; per Soerensen (Stade Reims-Milan 3-2 del 1955) e Per Bredesen (Monza-Milan 1-4) invece il 22 giugno fu il giorno del loro ultimo gol in rossonero.
Quattro vittorie e due sconfitte per il Milan in questo 22 giugno: Bari-Milan 0-3, serie A 1946/47; Milan-Fiorentina 3-1, serie A 1951/52; Stade Reims-Milan 3-2 (dts), semifinale Coppa Latina 1954/55; Monza-Milan 1-4, Coppa Italia 1957/58; Juventus-Milan 2-1, Coppa Italia 1974/75; Milan-Spal 2-0, Coppa Italia 1976/77.
Anquilletti era il classico terzino destro roccioso, noioso, mai domo, duro ma non scorretto, veloce, privo di una tecnica particolarmente sopraffina ma con grande impeto e grinta riusciva a sopperire alle varie mancanze.
Anquilletti, 'Anguilla' per tutti, non fu particolarmente fortunato in quanto nel periodo in cui giocava, c'era, sull'altra sponda del Naviglio, un marcatore forse più tosto di lui, Tarcisio Burnich, che in Nazionale gli 'rubava' sempre il posto. Nonostante una carriera in Azzurro limitata a due sole presenze, Anquilletti si poté vantare di aver vinto un Campionato Europeo (nel 1968, finora l'unico per la nostra Nazionale). Nel Milan giocò complessivamente 418 partite, divenendo il sesto in assoluto di questa speciale classifica. Due sono le particolarità di Anquilletti: la prima, quella di non aver mai segnato un solo gol nei vari campionati a cui ha preso parte; la seconda, che la sua carriera si sviluppò solo in squadre lombarde (Solbiatese, Atalanta, Milan e Monza).
La sua bacheca personale è un riferimento per chiunque: 1 scudetto, 4 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 2 Coppe delle Coppe e, come detto, un Campionato Europeo. Lui era Mario Angelo Anquilletti, 'Anguilla' per gli amici.
Dopo la sua morte, si seppe della situazione debitoria della famiglia e non ci pensarono Berlusconi e Dudù e nemmeno l'ad generoso nei sorrisi ma attento al soldo, ma si fece avanti Roberto Donadoni, che estinse tutto il debito in essere.
Roba da uomini, mica da fanfaroni.