belotti rigore

 

"Questa partita con Montella l'avremmo persa" 

 

L'abitudine a consolarsi con i luoghi comuni va persa. E su Belotti...

 

 

E' il quarto pareggio consecutivo quello contro il Tornio, arrivato nel quarto modo diverso. Nel derby il Milan aveva praticamente subito l'Inter per tutta la partita strappando uno 0-0 con molta fatica; contro il Sassuolo un 1-1 in rimonta; contro il Napoli domenica pomeriggio altro pareggio a reti inviolate con il Milan che ha guardato in faccia e (in alcuni momenti dall'alto) la squadra di Sarri nell'arco dei 90' e ieri ancora un 1-1 subito in rimonta. Eppure queste partite hanno tutte un minimo comune denominatore per quanto riguarda l'interpretazione. Si è portati subito a fare il confronto con quello che sarebbe successo in partite simili se ci fose stato in panchina Vincenzo Montella, arrivando alla conclusione che a quell'epoca da quattro gare così sarebbero arrivate quattro sconfitte. Bene, questa analisi mi trova anche d'accordo, se non fosse che il momento di guardare indietro è passato da un bel pezzo. Fare dei ragionamenti del genere significa sentire il bisogno di dover stare lì ancora a giustificare la scelta di Rino Gattuso. Ma come, fino ad un mese fa non eravamo ormai straconvinti? E se consì non fosse questa cosa mi turberebbe parecchio, perchè arrivare a buttarsi sui luoghi comuni può significare due cose: o non si ha voglia di snocciolare a fondo e attentamente ogni singola prestazione e quindi ci si limita ad un ragionamento sbrigativo, tanto per essere tranquilli di aver fatto il nostro dovere oppure ci si vuole aggrappare ad ogni possibile specchio per prendere in giro la nostra stessa intelligenza e non scivolare giù dal carro Gattuso. O eventualmente entrambe le cose.

Il minimo comune denominatore queste quattro partite ce l'hanno davvero. E se vogliamo ci aggiungiamo anche la quinta, quella dello Stadium contro la Juve. Ieri l'ennesima dimostrazione che questa squadra prescinde da due fattori uno collegato all'altro: gli umini in campo e la birra in corpo. Maledettamente sofferte le assenze di Calabria e Calhanoglu e la spia della riserva che è la solita spada di Damocle sulla testa. Squadra buonissima per un'ora, scavalca immediatamente il rischio dello svantaggio e va a far gol, pressing ultra offensivo che funziona perfettamente ma scoraggiamento galoppante nel momento in cui sai che tutto ad un tratto ci sarà solo da soffrire. Ma poco male, anzi, molto bene. Il problema è facilmente individuabile e di certo non è l'allenatore sopravvalutato. Quindi più che guardarci indietro e pensare a cosa sarebbe successo con Montella, suggerisco di guardare avanti e pensare cosa potrebbe succedere la prossima stagione con riserve che non si chiamano Abate, Borini o Locatelli e con una preparazione atletica di base mirata. E per fare un esempio pratico, provate ad immaginare già il Belotti di ieri (rigore a parte che non fa testo), che è stato comunque al di sotto delle sue potenzialità, cosa avrebbe potuto darci fose stato al posto di Kalinic.

 

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