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L'avversario

 

Napoli, o quest'anno o mai più

 

 

Per la 32° giornata di Serie A domani alle 15.00 il Milan sarà impegnato a San Siro contro il Napoli. Ad attrarre curiosità sul match non solo lo scontro in campo tra due squadre di primo livello in campionato nonostante i tanti punti in classifica di differenza, ma anche il testa a testa tra due allenatori, Sarri e Gattuso, il primo anche se professionalmente giovane, già visto come un maestro da Rino che butta l'occhio molto alla metodologia di lavoro dell'allenatore toscano e di cui non ha mai nascosto l'ammirazione.

Come detto distanza, tanta distanza tra le due squadre in classifica. Napoli che è attualmente secondo dietro la Juventus a 77 punti, ben 25 in più dei rossoneri. Distanza in classifica accumulata praticamente per intero nel girone d'andata, dove il Napoli viaggiava a suon di vittorie e di gol frutto di prestazioni stratosferiche, dando spesso impressione di imbattibilità con lo scudetto che mai come quest'anno fosse cosa davvero possibile. Ma in queste ultime settimane, il "Sarrismo" sta dando prova che non è esente da limiti, e anche grossi. Il rendimento della squadra è stato da reord nel momento in cui gli undici titolari hanno goduto di freschezza agonistica, ma nel momento in cui qualche giocatore in più sta venendo meno ai suoi standard, pensaimo ad Hamsik, Meertens, Insigne o Jorginho, ecco che il Napoli è diventato una squadra umana, con punti deboli vistosi causati da ricambi qualitativamente nemmeno tanto scarsi, ma che viaggiano a livello di integrazione nello stesso sistema di gioco anni luce rispetto agli undici titolarissimi, Zielinski a parte, unica "riserva" che da garanzie. Questo limite, nelle ultime giornate si è trasformato in un netto calo di gol segnati, e qualche punto di troppo perso per strada che ha permesso alla Juventus di sorpassare gli azzurri in testa alla classifica e mettere un margine di addirittura quattro punti, con lo scontro diretto in programma tra quindici giorni in casa dei bianconeri. Partita che quindi mette molta più pressione al Napoli che ha tutto da perdere e sa benissimo che avere al termine dello scontro diretto più di tre punti di svantaggio potrebbe significare addio ai sogni scudetto anche per quest'anno, buttando via un occasione che potrebbe non capitare mai più.

Il modulo di gioco adottato da Sarri è un 4-3-3 che non è simile solo nei numeri a quello adottato da Gattuso (se vogliamo viceversa), ma si avvicina molto anche come interpretazione. Palleggio, fraseggi anche nello stretto, palla mai buttata alla ricerca dell'immediata possibilità di verticalizzazione, il tutto fatto il più velocemente possibile. Una squadra che lavora di reparto, usando un termine amato dal nostro Rino, e che conta molto sull'equilibrio dato dagli esterni d'attacco in fase di ripiegamento e dalle mezze ali in termini di inserimento senza palla. 

A parte il solito Ghoulam lungodegente, Sarri dovrà fare a meno anche di Mario Rui squalificato, che sulla fascia di competenza verrà sostituito senza dubbio da Maggio. In attacco invece nonostante abbia dimostrato di essere in netta crescita, Milik dovrebbe partire ancora una volta dalla panchina ed in campo dal primo minuto dovrebbe esserci Dries Meertens, nonostante non viva certo il suo miglior periodo della stagione.

Visto che gli scaramantici son loro, diamo qualche numero per fargli toccare ferro: la tradizione degli ultmi anni tra Milan e Napoli a San Siro sorride molto di più ai partenopei che hanno vinto tre delgi ultmi quattro scontri, dopo non essere riusciti a battere il Milan per 19 volte consecutive. A questo ci aggiungiamo che Sarri non ha mai perso contro il Milan nemmeno quando allenava l'Empoli e Lorenzo Insigne ha nel Milan la sua vittima preferita in serie A, a cui ha segnato 6 gol di cui cinque nelle ultime cinque sfide. 

 

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