Nessuna morale dal mondo nerazzurro
Chi è senza peccato scagli la prima pietra
Si è fatto un gran parlare negli ultimi giorni dell'Interwall, il murales dedicato ai nerazzuri in occasione dei festeggiamenti dei 110 anni di storia del loro club. Questo murales, sito a Milano, è stato creato in collaborazione con Mediaset Premium, ed è solo l'ultimo delle tante "onorificenze" sparse per Milano dedicate all'Inter, con buona soddisfazione del sindaco Sala.
Codesto murales però non è andato giù a molti, tanto che dopo pochissimi giorni è stato imbrattato da qualche ignoto. La notizia ha fatto il giro del web e dei principali quoridiani nazionali, che hanno subito trovato nei tifosi milanisti i colpevoli dell'atto vandalico.
Ebbene si, colpa di qualche tifoso milanista hanno sentenziato tutti, senza avere il minimo straccio di prova. Come se un tifoso juventino (Milano ne è piena), o di qualsiasi altra squadra non possa aver fatto ciò.
Ma non è di questo che vorrei parlare in questo spazio, ma bensì della morale che i tifosi nerazzurri si sono ritrovati a fare nelle ore seguenti nei confronti del popolo milanista.
Proprio loro, in queste ore si sono eretti a paladini della moralità, dell'etica, della lealtà e della giustizia. Loro che hanno festeggiato uno scudetto di cartone, loro che hanno lanciato un motorino dalla curva Nord, loro che sempre dalla Nord hanno gettato sul prato di San Siro, seggiolioni e petardi, quest'ultimi in mondovisione durante un euroderby di Champions League, colpendo l'indifeso Dida, colpevole in quella partita di aver parato più o meno tutto.
Si, loro, per l'ennesima volta si sono elevati a simbolo di lealtà. Non sono mica come noi, brutti sporchi e cattivi che colti dall'invidia abbiamo imbrattato il loro bel murales.
E no, la morale da loro proprio non l'accettiamo! Hanno voglia a fare comunicati congiunti, post sui social, la storia nostra e la loro parla chiaro. E detto ciò, alzi la mano chi pensa che a parti invertite non sarebbe successo lo stesso? Eh, ma figurati se loro imbrattavano il nostro muro, che poi a dirla tutta, per loro è sufficiente appunto un muro, mentre per il Milan servirebbe un grattacielo...
Chiudo l'articolo dicendo che il gesto di imbrattare il murales è senza dubbio da condannare e auspico che in futuro nel comune di Milano venga dato il giusto spazio ad entrambe le squadre, senza far prevalere lo spirito da tifoso (vero caro sindaco?).