Cutrone

 

Come ai vecchi tempi

 

Cutrone ultimo gioiello di un vivaio che sta tornando prospero

 

Una delle settimane più belle della sua vita quella che sta vivendo Patrick Cutrone. Ennesimo gol decisivo in una stagione sempre più sorprendente, secondo rinnovo contrattuale col Milan nel giro di pochissimi mesi e meritatissima convocazione in Nazionale per mettersi in vetrina contro avversari di lusso come Germania e Argentina anche se sono solo partite amichevoli. Orgoglio rossonero Patrick, frutto di un vivaio che dopo un bel po' di tempo sembra tornare ad assomigliare a quella fabbrica di campioni che sfornò gente come Baresi, Tassotti, Maldini, Costacurta, Albertini, tutta gente che ha vissuto in prima persona i grandi cicli del grande Milan dell'era Berlusconi. 

Vivaio che ultimamente si era un po' perso, che regalava giovani promesse che hanno avuto qualche exploit degno di nota rimasto poi un fuoco di paglia, ridimensionando nei fatti quello che erano le aspettative. Negli ultimi dieci anni quelli che hanno fatto una mesta carriera si contano sulle dita di una mano: escluso Pierre Emerik Aubameyang, che merita un discorso a parte, mi vengono in mente Alessandro Matri o Alberto Paloschi che hanno passato la loro carriera a trovare una dimensione cambiando tante maglie, sempre li sul punto di esplodere definitivamente ma che hanno sempre rimandato l'appuntamento arrivato nel duemilamai. O anche Il nostro Ignazio Abate e il mai rimpianto Mattia De Sciglio, che per qualche ragione si sono ritrovati il Milan tra le mani per qualche stagione, ma si trattava più che altro di semplice ridimensionamento societario e non per le loro qualità da fuoriclasse. Grande curiosità portano gli atalantini Petagna e Cristante, ancora con larga parte di carriera davanti ma che a mio parere non finranno tanto diversamente dai nomi citati prima.

Da un paio d'anni invece che sia per pura casualità o per la presenza di condizioni adatte, il vivaio del Milan è tornato a sfornare talenti che hanno davvero le potenzialità per diventare i più forti nel proprio ruolo in un prossimo futuro. Gigio Donnarumma due anni fa ha fatto da apri-pista, conquistando in giovanissima età la titolarità in un Milan in fase di reale crescita in prospettiva, la convocazione fissa in Nazionale dove sarebbe titolarissimo anche li se solo qualcuno decidesse finalmente d farsi da parte e il rispetto di tantissimi suoi colleghi più esperti e di addetti ai lavori che lo posizionano nella "top 5" portieri europea. Stesso percorso che tappa dopo tappa sta percorrendo Cutrone, col vantaggio di non avere alle spalle un procuratore pappone e stesso percorso che ci si augura possa intraprendere anche Davide Calabria, che dopo qualche apparizione nella scorsa stagione e nella prima parte di questa in chiaroscuro con Vincenzo Montella, sotto la gestione Gattuso è forse il giocatore che è cresciuto più di tutti facendo ricredere tanti suoi detrattori che ormai lo vedevano ennesimo flop.

 

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