Milan

 

Un intero girone in 9 giornate!

 

Definitivamente caduto il luogo comune del Gattuso solo "cuore e grinta"

 

 

 

Iniziamo con una considerazione che deve far riflettere molto: in 9 giornate del girone di ritorno il Milan di Gattuso ha ottenuto 25 punti (su 27), vale a dire lo stesso numero di punti che la squadra ha ottenuto in tutto il girone di andata. Incredibile che la stessa squadra (senza nessun innesto nel mercato di gennaio) sia stata capace di una metamorfosi del genere, un ribaltamento di valori che ha fondamentalmente un grande artefice, Gennarino Gattuso. Quello che Gattuso è riuscito a fare da quando ha assunto la guida della prima squadra è qualcosa che è andato oltre ogni più rosea previsione. Qui non parliamo semplicemente di un fuoco di paglia, una sequenza fortunata di risultati dovuta alla famosa scossa che sempre si invoca quando c’è un cambio della guida tecnica. Qui c’è il recupero di quasi tutti i giocatori a disposizione della rosa, un recupero atletico e tecnico di gente che fino a qualche mese fa veniva considerata “un errore o un flop” della dispendiosa campagna estiva della nuova dirigenza.

Gattuso ha creato un gruppo, con una identità ben precisa e con una mentalità vincente. Nulla sembra più casuale, ogni vittoria, anche la più complicata o quella ottenuta a tempo praticamente scaduto, sembra una naturale conseguenza delle prestazioni e di una caparbietà sconosciuta fino a poco tempo fa. Il quinto successo consecutivo ottenuto contro il Chievo è stato sofferto ma fortissimamente voluto, perché non era ammissibile perdere l’occasione di andare alla sosta con l’ennesima vittoria che significa anche continuare a sognare la zona Champions, a causa di 5 minuti di blackout in cui abbiamo subito un uno-due terrificante, un gancio in pieno volto che poteva stendere il vecchio Milan, ma non quello determinato e consapevole dei propri mezzi creato da Gattuso.

Un Gattuso, che a sua volta, sembra crescere anche lui come tecnico, capace di leggere perfettamente le situazioni, azzeccare i cambi e disporre la squadra con una flessibilità ammirevole. Ci sono piaciuti i cambi ed il momento in cui li ha fatti, ci è piaciuta la scelta di cambiare il modulo per prendersi i rischi necessari per vincere la gara, e ci è piaciuta la decisione di riassestare la squadra una volta ribaltato risultato e partita. Insomma, diciamo una cosa che ormai sembra conclamata, e cioè che Gattuso si sta dimostrando un allenatore molto più completo di quello che molti pensavano, etichettandolo solo capace di trasmettere ai suoi cuore e grinta. Qui c’è una squadra cresciuta tanto nei singoli e come gruppo, una squadra capace di trascinare dalla sua parte la stragrande maggioranza dei tifosi (perché una percentuale di vedove e di detrattori continua ancora ad esistere). Oggi il Milan ha un carattere ed un volto, e questo rispecchia perfettamente quello del suo allenatore. Ed indipendentemente da come andrà a finire la stagione, tutto questo è sufficiente per dire che mister Gattuso si è guadagnato sul campo il diritto di continuare in futuro ad essere l’allenatore del “suo” Milan. Gattuso è stato abituato da giocatore a guadagnarsi tutto sul campo, col lavoro ed il sacrificio, e con gli stessi mezzi si è guadagnato la conferma sulla panchina rossonera. Non gli ha mai regalato nulla nessuno, da giocatore prima e da allenatore poi, ed averci restituito “il gusto di Milan” perduto da tempo è la sua vittoria più grande.

Grazie Rino, anche da chi non avrebbe scommesso un euro su tutto questo nel momento in cui Fassone e Mirabelli decisero che il tempo a disposizione di Montella era scaduto.

 

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