Milan

 

L’Europa saluta un Milan che piace

 

Esperienza di cui giocatori, allenatore e società dovranno fare tesoro

 

 

Gattuso ce l’aveva detto che non saremmo andati a Londra a fare una gita, ed è stato di parola. Il Milan è andato a Londra per giocarsela veramente la qualificazione, con l’atteggiamento giusto e con la consapevolezza che il risultato dell’andata poteva essere sovvertito. Il tutto accompagnato da un nutrito gruppo di tifosi veramente ammirevole. L’impresa di qualificarsi era quasi disperata, per cui alla serata si chiedeva di vedere una squadra all’altezza della situazione, capace di fare tesoro degli errori dell’andata e di affrontare con piglio una trasferta dal sapore di Champions in un ambiente caldo ed importante. Ecco, il Milan di Londra ci è piaciuto molto, perché ha dato seguito alle ottime prestazioni di questo intenso periodo e perché rispetto alla gara di una sola settimana fa ha fatto vedere dei progressi incoraggianti.

Resta il grande dispiacere per una direzione arbitrale che ci ha fortemente penalizzati. La qualificazione dell’Arsenal è pienamente legittima, ma l’aiuto ricevuto nel momento di grande difficoltà è servito a spianargli la strada della qualificazione. A fare i salti mortali avendo sempre la rete di salvataggio sotto il culo sono bravi tutti, così come è facile aggrapparsi all’ammiraglia e farsi trainare quando il tuo avversario ti ha staccato in salita e tu non hai le forze per stargli dietro. Questo è quello che accaduto; non abbiamo le controprove di quello che sarebbe successo dopo, ma se chiudevamo il primo tempo in vantaggio di un gol forse le cose potevano andare diversamente, e forse l’impresa poteva essere compiuta veramente. Anche perché diciamolo onestamente, questo Arsenal è una squadra di buon livello, ma non è certo uno squadrone imbattibile. Resta la consapevolezza e la sensazione che il Milan di Gattuso sia una squadra in costante crescita, anche se finisce ancora per pagare un prezzo salato agli errori di gioventù, all’inesperienza ed alla mancanza di malizia. L’errore di Calabria all’andata sul primo gol, e quello di Donnarumma ieri finiscono per avere un peso importante nell’arco dei 180 minuti di gioco. Ma purtroppo è fisiologico che sia così, serve tutto a fare esperienza ed a far crescere il livello di competitività dei nostri giovani.

Anche la nostra dirigenza deve far tesoro di queste esperienze importanti, perché dovrà essere brava a capire dove c’è un ampio potenziale di crescita ma anche dove, invece, ci sono delle lacune che andranno colmate in estate sul mercato. La cosa che maggiormente balza all’occhio è la mancanza di un attaccante cattivo e spietato che sappia finalizzare ciò che la squadra costruisce. Per dirla alla Dan Peterson, serve “lo squalo che azzanna la preda al collo e non la molla più quando vede e sente la scia del sangue”. Al netto dei nostri errori e della nostra inesperienza, diciamo pure che il Milan ha onorato col suo impegno l’Europa League, dimostrandosi sempre e comunque all’altezza della situazione. L’atmosfera europea ci mancava maledettamente, e tornarci tutti gli anni deve essere un obiettivo irrinunciabile. Solo praticando certi ambienti potremo tornare a recitare il nostro ruolo di società a grande vocazione internazionale che storicamente ci appartiene. Adesso immergiamoci totalmente nel campionato, e sfruttiamo le buone sensazioni che ci lascia la serata di ieri per provare a continuare a coltivare un sogno che solo qualche mese fa sembrava utopia. Perché in fondo ancora non abbiamo perso le speranze di tornare in Europa direttamente sul palcoscenico più prestigioso, quello della Champions League.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.