aspettando MD

 

Kekistan, e la sinistra va in tilt

 

Studente di Scienze Politiche di 19 anni, lucchese. Con la bandiera del Kekistan ha scatenato un putiferio

 

La bandiera del Kekistan, un finto stato inventato da alcuni burloni americani, ha mandato in tilt alcuni giornali, che hanno subito gridato allo scandalo golosi di screditare la piazza dove, un pomeriggio di qualche giorno fa, erano radunati migliaia d militanti leghisti per ascoltare il loro leader Matteo Salvini.
Repubblica (e non solo) ha parlato di neonazisti. Fiano del Pd, ma anche Radio Popolare e altri giornali preoccupati dal dilagare delle fake news, li hanno visti in piazza Duomo a Milano, con la bandiera neonazista verde, per sostenere Salvini, il loro nuovo Führer.
L'idea che ci fossero i neonazisti in piazza per Salvini era troppo ghiotta, a pochi giorni dal voto, per perdere tempo in verifiche, e infatti ci si sono buttati in molti a capofitto. Tipo Radio Popolare, testata di estrema sinistra milanese, che si beve la panzana tutta in un sorso. Gli amici neri di Matteo Salvini, titola preoccupatissima Radio Popolare, che segnala la presenza di «un gruppo di ragazzi che sventolano una bandiera in tutto e per tutto simile a quella nazista. Il verde invece che il rosso, un simbolo con quattro K al posto della svastica». E poi analizza profondamente: «La Lega di Salvini ha compiuto la propria mutazione antropologica. Da movimento nordista che sognava la secessione a contenitore del nazionalismo di destra italiano». Ma anche Repubblica ci casca in pieno: «E al comizio di Salvini in bella mostra la bandiera dei neonazi Usa. Quattro K a disegnare una specie di svastica. Ha sfilato e poi era in bella mostra in piazza Duomo in mezzo alle bandiere leghiste. Con gli organizzatori consenzienti». Anche il dem Emanuele Fiano, ideatore del reato di «propaganda fascista», ha subito denunciato «la bandiera dell'estrema destra americana che ricalca simboli nazisti».
In realtà si trattava solo di una "fake news", proprio perché il Kekistan non esiste e, dunque, era solo una storiella inventata.

Ma chi è che ha inventato questa bufala? Uno studente diciannovenne lucchese, Augusto Casali. Che dopo tanto clamore mediatico se la ride di gusto. La sua provocazione, infatti, è riuscita in pieno, mandando in tilt la sinistra e la stampa progressista. Figlio di un imprenditore, sua mamma fa l'avvocato. Lui dopo la maturità ha deciso di iscriversi alla facoltà di Scienze politiche di Pisa. Al Tirreno racconta così la sua bravata: "Mi sono presentato alla manifestazione di Matteo Salvini con una bandiera del Kekistan, uno Stato fittizio, creato in rete per prendere in giro i pregiudizi di chi non si allinea al pensiero della sinistra e vede fascisti da tutte le parti". La bandiera in questione volutamente richiama quelle di alcuni movimenti di estrema destra americana, anche se è diversa. "Volevo mostrare che le fake news non sono solo in rete – spiega Casali –. È un fenomeno che abbiamo già visto in America con le elezioni di Trump".

Casali si definisce un "troll", che nel gergo della Rete significa questo: utente, solitamente anonimo, che con la propria condotta cerca di intralciare il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema. Tra i suoi divertimenti preferiti c'è la gestione di una pagina Facebook denominata "Dio Imperatore Salvini": ci si possono trovare battute e sfottò, cercando di far credere che l'obiettivo di Salvini sia quello di diventare "Faraone dell'Italia", o in alternativa il prossimo "presidente del Consiglio".

Al liceo Casali ha fatto politica, come rappresentante degli studenti, e cerca di darsi da fare anche all'università. Di sicuro se il suo intento era cercare pubblicità, c'è riuscito in pieno. La passione per lo sberleffo e per la comunicazione sopra le righe gli è nata grazie a Trump: "Ho seguito tutta la sua campagna elettorale, lo considero un maestro nella comunicazione". Augusto ama le battute irriverenti del presidente Usa, gaffe comprese. E lo considera un vero e proprio modello. Per alcuni aspetti simile a Salvini."Sono tesserato con la Lega - ammette - e do una mano a gestire le pagine social. Di Salvini mi piace il modo di comunicare anche se non è ai livelli di Trump. Le sue proposte? Sì, mi piacciono anche quelle".

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.