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Bastava rimanere in silenzio

 

Troppe polemiche sui social in merito al rinvio del campionato dopo la morte di Astori

 

 

Non ho una posizione precisa sulla scelta da parte della Lega di Serie A in merito alla mancata disputa della 27esima giornata di campionato in segno di rispetto per la morte del povero Davide Astori. Nessuna ignavia da parte mia, semplice pensiero per cui non tutto deve per forza passare sotto il vaglio delle opinioni. A volte il silenzio può essere una soluzione ottimale. O forse l'unica. Personalmente ho sempre pensato che, in casi del genere, i colleghi onorano chi muore giocando, su quello stesso campo da gioco tanto amato da chi incorre nella sfortuna di vedere la propria vita finire quando le forze giovanili sono ancora nel pieno. E' un mio pensiero di fondo ma non nel caso in questione non sono stato capace di dire nulla. Sono rimasto semmai colpito dello sgomento e dal dolore di tanti giocatori che di Astori erano amici, colleghi, fieri rivali. Sono rimasto costernato dagli occhi di Perin, dalle lacrime di Luca Antonelli, dal silenzio assordante di tanti giocatori che, con tanta dolcezza, hanno voluto ricordare un compagno che non c'è più con un tweet, con un messaggio, con un pensiero di dolore e tenerezza.

Non mi è piaciuto invece entrare sui social, luoghi sempre più orribili, dove in troppi hanno polemizzato sul cosa fosse giusto o meno. Giocare o non giocare? La posizione di principio o quella velatamente retorica? Nel mio piccolo, credo che certe cose non abbiano senso. Di fronte al mistero ed al dolore della morte, sarebbe il caso di abbassare i toni e di non alimentare polemiche spicciole che poco onorano una persona che è scomparsa nel modo assurdo in cui è andato via Davide Astori. Credo che i social abbiano liberato, negli ultimi tempi, troppo becerume ed una inifinita dose di protagonismo del piffero che mette da parte sentimenti come l'umanità e la discrezione, di cui dovremmo tutto conoscere i fondamenti. Dinanzi ad una morte come quella di Astori, qualsiasi cosa viene decisa va bene. Non siamo depositari del sapere o della giustizia, non possiamo conoscere cosa alberga negli animi dei giocatori. In certi casi, una buona dose di silenzio non fa male. Anzi è probabilmente il modo migliore per celebrare la memoria di chi, in maniera drammatica, ha lasciato questo mondo.

 

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