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Il Belgio condanna Facebook

 

Raccoglie dati fuori dalla piattaforma

 

Arriva un'altra conferma: Facebook viola le norme sulla privacy. Almeno in Belgio, dove la società di Mark Zuckerberg è stata condannata in primo grado perché accusata di monitorare e registrare i dati di navigazione degli utenti anche fuori dalla piattaforma.

Secondo il tribunale (che cita un'indagine della Commissione per la privacy del Belgio) Facebook utilizza cookie, plug-in sociali (i pulsanti "mi piace" o "condividi") e pixel invisibili a occhio nudo, per raccogliere dati sul comportamento delle persone durante le loro visite ad altri siti. E ha concluso che la società di Palo Alto non informa adeguatamente gli utenti sul fatto che sta raccogliendo informazioni, sul tipo di dati che conserva, per quanto tempo, e sul suo utilizzo.

La sentenza prevede che Facebook distrugga tutte le informazioni raccolte illegalmente. La società californiana rischia una sanzione di 250mila euro al giorno, per un importo massimo di 100 milioni di euro. Secondo la giustizia belga inoltre, Facebook non ha dato sufficienti informazioni ai suoi utenti sull'uso dei dati raccolti dal social network e per quanto tempo tali informazioni vengono conservate.

Ma i vertici del colosso del web contrattaccano: secondo Richard Allan, direttore degli affari pubblici per l'Europa di Facebook, il gruppo "informa chiaramente gli utenti finali, concediamo il diritto alle persone di rifiutare che i loro dati siano raccolti su siti e app di Facebook per scopi pubblicitari".

Gli avvocati di Mark Zuckerberg hanno già dichiarato che faranno appello contro la decisione del Tribunale di Bruxelles. E mentre il segretario di Stato belga alla Privacy, Philippe De Backer non esita a parlare di "vittoria per la vita privata" dei belgi, la Commissione per la Privacy è più cauta: secondo il presidente Willem Debeuckelaere bisognerà attendere l'entrata in vigore a maggio della nuova legislazione europea sulla privacy. Dal 25 maggio infatti, le Commissioni sulla Privacy nazionali saranno competenti solo per le società con sede nel loro Paese.

Nel caso di Facebook, che ha sede legale in Irlanda, la competenza spetterà quindi alla giustizia di Dublino. Lo stesso direttore di Facebook europa Richard Allan conferma: "Ci stiamo preparando per il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati con il nostro principale regolatore, il commissario irlandese per la protezione dei dati personali. Rispetteremo questa nuova legge, esattamente poichè rispettiamo la legge vigente in materia di protezione dei dati".

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