L'avversario

 

A Sassuolo turnover, stasera Lazio titolarissima

 

 

Terza sfida con i biancocelesti in un mese, ma questa è decisamente quella più iportante, quella più decisiva, quella che potrebbe dare davvero un senso alla stagione del Milan che potrebbe giocarsi comunque un trofeo a prescindere se piazzamenti in campionato ed il percorso in Europa League saranno positivi o meno e che invece potrebbe dare ulteriore pregio alla Lazio che negli ultimi anni è la squadra italiana ad aver conquistato più trofei dopo la Juventus.
Simone Inzaghi questo lo sapeva bene e approfittando del morbidissimo incontro in campionato a Reggio Emilia contro il Sassuolo ha fatto un consistente turnover in vista della sfida importantissima di stasera. Domenica hanno riposato De Vrij, Parolo, Lulić e Luis Alberto che saranno titolarissi contro il Milan.

Titolarissimo sarà sicuramente anche Ciro Immobile, che con i suoi gol nelle ultime settimane ha risollevato la Lazio tirandola fuori da un periodo abbastanza buio in seguito alle due sfide consecutive contro il Milan (quella persa in campionato e l'andata pareggiata a San Siro per 0-0 dove non è stata certo la migliore Lazio), la sconfitta contro i rossoblù del Genoa, quella di Bucarst in Europa e quella di Napoli, dove il cannoniere capoclassifica o era indisponibile o comunque ancora convalescente. Ora la forma sembra quella migliore e i sei gol tra Steaua, Verona e Sassuolo sono una testimonianza. Magari le vittime non saranno state vittime proibitive o probatorie, ma con Immobile i biancocelesti hanno tutt'altro modo di stare in campo e una sicurezza diversa rispetto a quando non c'è.

Molta curiosità induce il possibile atteggiamento che i biancocelesti avranno in campo sin dai primi minuti. Unico risultato possibile per accedere alla finale è la vittoria e per raggiungerlo le strategie potrebbero essere due. Un inizio compassato, di studio, prudente, con la priorità a non subire un gol che sarebbe pesantissimo e magari provare l'all-in nel secondo tempo o nell'ultimo terzo di gara; oppure partire a mille, cercare subito di fare un gol al Milan per poi attaccare approfittando degli spazi che poi inevitabilmente i rossoneri concederanno. Ma analizzando i punti deboli della squadra di Inzaghi vediamo quanto nonostante l'ottimo De Vrij, il reparto arretrato è quello più vulnerabile e in caso di vantaggio immediato, fare una partita di difesa potrebbe essere sconveniente, considerando il fatto che il Milan anche sotto di un gol non avrebbe tutta questa fretta di pareggiare immediatamente, visto che basterebbe un gol per eventualmente mettersi in tasca la qualificazione e quindi difficilmente si riverserebbe sfrontatamente in avanti lasciando sguarnita la retroguardia. Ci sarebbe da aspettarsi quindi più la prima opzione. Poi è chiaro che un gol in qualsiasi momento della partita cambierebbe tutto.

Tante le sfide di Coppa tra Milan e Lazio, la prima nel lontano 1941. La Lazio, che tra i pali schierava Uber Gradella, riuscì ad imporsi contro i rossoneri per due reti a zero negli ottavi di finale. Tra queste spicca senza dubbio la finalissima del 1998. Quando ancora il trofeo veniva assegnato sulla lunghezza dei 180 minuti, nella gara di ritorno la Lazio riuscì a ribaltare (3-1, gol decisivo di capitan Nesta) lo 0-1 firmato fortunosamente da Weah a San Siro grazie a una prova epica, che esaltò l’Olimpico gremito. Alla fine Fuser alzò al cielo il primo trofeo dell’era Cragnotti.
Curiosità: l'ultimo precedente di Coppa Italia tra le due squadre è stato un quarto di finale a partita unica a San Siro giocato nella stagione 2014-2015 deciso a favore della Lazio da un calcio di rigore trasformato da Lucas Biglia oggigiocatore del Milan. Mentre l'ultima sfida giocata su 180 minuti è sempre un quarto di finale, quello della stagione 2001/2002 col Milan che passa il turno vincendo 2-1 in casa all'andata e 2-3 all'Olimpico con Javi Moreno mattatore in entrambi i match.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.