La difesa al centro del rilancio
8 "clean sheets" nelle ultime 12 gare. Ma quello di Gattuso non è catenaccio. Ogni reparto fa la sua parte e il trio Romagnoli-Bonucci-Biglia sembra imperforabile
Dodici partite. Questa la lunghezza del filotto del Milan di Gattuso. Tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, i rossoneri hanno messo assieme nove vittorie e tre pareggi. Ora la serie aperta dice cinque vittorie consecutive, dopo l'immeritato pareggio di Udine.
Ma una cosa accomuna queste gare. La fase difensiva dei rossoneri. Solamente quattro le reti subite da Donnarumma in questa striscia. E anche qui, una striscia aperta: cinque clean sheets consecutivi.
D'altronde, le squadre di Gattuso hanno sempre avuto questa caratteristica. Basti pensare che il Pisa allenato da Rino è sceso in C (senza presidente, ne stipendi, ne campi d'allenamento) pur essendo la migliore difesa del campionato cadetto.
Prima non prenderle come filosofia ? Fino ad un certo punto. Perchè quello di Gattuso non è il brutto, almeno a vedersi, catenaccio all'italiana di qualche anno fa. Gattuso palleggia da dietro, ama le veritcalizzazioni e se la gioca con tutti. Il segreto sta nella continuità nella scelta degli uomini, nell'attenzione che riesce ad ottenere dai suoi giocatori e dai movimenti che riesce ad ottenere dai propri reparti. Una squadra che si muove da tale.
Romagnoli e Bonucci stanno formando una coppia granitica, probabilmente la migliore del campionato. Nonostante abbiano caratteristiche simili, sembrano completarsi bene, grazie al lavoro di Gattuso. E Romagnoli ha alzato l'asticella dell'attenzione in modo incredibile. Ora sembra quello che fin qui non era mai stato: un marcatore.
Ma l'importanza ce l'ha anche il frangiflutti che gioca davanti alla difesa, Lucas Biglia. Molto più Van Bomme che Pirlo, nell'interpretazione del ruolo, giusto per restare a due giocatori che davanti alal difesa hanno lasciato il segno, seppur in modo differente, nella recente storia rossonera. Spesso, coi reparti corti, l'argentino ri ritrova a fare quasi il terzo centrale, in quello che per certi versi sembra più un 4-1-4-1 che un 4-3-3 classico, in un'accezione diversa rispetto a quella di Guardiola, totalmente offensiva e votata al possesso.
Bene anche i terzini. Abate, che sta tornando a sfornare prestazioni più che convincenti, quando chiamato in causa, Rodriguez, ancora non all'altezza della sua fama ma comunque in crescita, e sopratutto Calabria, autentica sorpresa di questo scorcio di stagione. Gattuso li ruota con sapienza. Sa di avere tre giocatori di buon livello e, almeno in questo ruolo, gli è permesso fare turn over senza perdere di competititvità.
Lo stesso si può dire per la difesa. Manca la riprova contro un attacco di livello, ma con questa compattezza, è molto probabile che sia Zapata, visto peraltro con il Ludogorets, che Musacchio, darebbero buone garanzie di rendimento.
Il discorso vale meno per il centrocampo. Il sostituto naturale di Biglia sarebbe Locatelli. Ma qui purtroppo la competitività del cambio scende non poco. Il giovane rossonero è ancora molto, troppo acerbo, e lo dimostrano quasi tutte le sue prestazioni stagionali. Molto meglio Montolivo, sia a gara in corso che all'inizio.
Ultimo, ma non ultimo, il lavoro importantissimo che fanno le mezze ali (e anche qui, manca una riserva all'altezza) e le punte (Kalinic e Borini buoni cambi). Il pressing a rotazione di Cutrone (o Kalinic), Calhanoglu e Suso è fondamentale per la fase difensiva, cosi come il lavoro in fase di rientro e raddoppio del turco e dello spagnolo.
Cosi' il Milan punta ad uscire indenne dal ciclo terribile iniziato domenica sera e che continuerà sino alla gara dell'Emirates del 15 marzo. Difesa e compattezza, prima di tutto.