Abidal

 

Se penso che c’era qualcuno...

 

I motivi per cui il sorteggio in Europa League non deve demoralizzarci

 

 

Alla vigilia del sorteggio avrei accuratamente evitato Atletico Madrid ed Arsenal, ma quando nell’una sono rimaste solo le palline coi nomi del Milan e dell’Arsenal non ci sono rimasto poi tanto male, anzi a dire la verità inconsciamente ero quasi soddisfatto di questo sorteggio. Dopo aver praticamente visitato tutta l’Europa Orientale, finalmente la competizione entra nel vivo, e per il Milan si comincia a fare sul serio. Di colpo tornano le magiche serate di Coppa, con un doppio confronto di Europa League che però emana un dolce profumo di Champions (mancherà solo la musichetta a rammentarcelo). Ma pensateci bene, a marzo saranno esattamente quattro anni (11 marzo 2014) che non vivevamo una sensazione del genere, una attesa per un doppio confronto dentro o fuori che mette agitazione. Il calendario compresso dell’EL ha poi fatto il resto, con il doppio confronto che va ad allungare un ciclo di partite “toste” da vivere tutto in apnea: Roma, Lazio, Inter, Arsenal, Genoa ed ancora Arsenal! Ma chi se ne frega, qualunque sia l’esito ci ritroveremo a vivere venti giorni da paura tutti come non ci succedeva da una vita. Se qualcuno ci avesse detto a novembre che tra febbraio e marzo saremmo stati qui a lottare con rinnovato entusiasmo su tre fronti forse l’avremmo preso per pazzo. Ed ancora di più mi viene da ridere e fare una pernacchia a chi lo scorso campionato si augurava di arrivare settimo per non giocare l’EL che è un torneo che non ci interessa. Fateci il cazzo di favore di risparmiarci queste idiozie, voi che magari adesso siete lì ad agitarvi per cercare di trovare un biglietto per andare a vedere Milan-Arsenal.

Ma torniamo al sorteggio. Perché quel sottile filo di ottimismo al momento del responso dell’urna? Perché a ben guardare la stagione non è che l’Arsenal stia facendo poi meglio del Milan. Sesto posto in Premier a lunga distanza da chi lo precede, con 45 punti in 27 giornate, la peggior difesa rispetto a tutte le big d’Inghilterra (36 gol subiti) e, nel doppio confronto col Milan, con un solo attaccante a disposizione, vale a dire Welbeck (che finora ha disputato solo quattro gare per 90’, ha segnato 3 gol in stagione e non segna dalla quarta giornata di Premier). Ceduti Sanchez e Giroud, niente Aubameyang e niente Lacazette. Gli altri attaccanti in rosa sono dei ragazzini del ‘98 e del ‘99. Ora, non che la cosa significhi nulla, ma insomma, se c’è un momento per affrontare l’Arsenal forse quello migliore è adesso.

Cosa fa pendere, comunque, la bilancia del pronostico dalla parte degli inglesi nel mio personale pronostico? Il ritmo, la corsa e la velocità a cui giocano le squadre inglesi rispetto a quelle italiane (e questo vale in generale) e il grande ambiente che troveremo all’Emirates, clima che spesso fa la differenza. Per il resto, dal punto di vista tecnico, credo che regni un grande equilibrio e quindi ce la possiamo giocare alla pari, tanto più che il Milan ci arriva nel momento migliore della sua stagione.
Certo, da non sottovalutare anche la giovane età media della nostra squadra e la scarsa esperienza internazionale del nostro allenatore rispetto a quel mostro sacro di Wenger, cosa che a questi livelli può incidere. Ma da questo punto di vista c’è anche il rovescio della medaglia: fare fuori gli inglesi potrebbe essere una grande accelerazione nel processo di crescita della nostra squadra, ed un modo per capire se c’è margine per spostare verso l’alto l’asticella, come spesso ama ripetere mister Gattuso.

 

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