Yonghong Li

 

Attacco continuo sul fronte Li

 

L’articolo di ieri sulla presunta bancarotta LI è solo l’ultimo di una serie di attacchi senza precedenti

 

 

Il popolo rossonero si schiera a difesa del fronte LI. La guerra mediatica in corso sulle vicende societarie rossonere, e del presidente LI in primis, non accenna a fermarsi. Un attacco mediatico senza precedenti, iniziato ben prima del famoso closing del 13 aprile scorso, e che pare lontanissimo dal trovare la propria conclusione. Già nel corso del mese di gennaio il mondo rossonero veniva scosso dall’articolo apparso sulle pagine de La Stampa, che parlava di una (presunta) inchiesta per riciclaggio di denaro riguardante la vendita del Milan, e quindi Silvio Berlusconi. Un attacco frontale e gratuito, dal momento che la sera stessa la Procura di Milano chiariva la totale assenza di indagini sul Milan o sull’ex Presidente Berlusconi. Su tale articolo il Milan non si è espresso in via ufficiale, ma fonti da via Aldo Rossi confermano come il club rossonero, in via ufficiosa, si sia fatto sentire eccome.

Tutto tranquillo dunque, o cosi era fino a ieri, quando l’articolo apparso sulle pagine del Corriere ha scosso il mondo rossonero. Il pezzo, a firma Milena Gabanelli, riporta di come il presidente rossonero Li Yong Hong sarebbe ormai prossimo alla bancarotta in Cina. O almeno questa sarebbe la situazione della holding Shenzhen Jie Ande, (presente tra le credenziali per l’acquisto), che possiede una quota della società di packaging Zhuhai Zhongfu (quotata sulla Borsa cinese), e che era già insolvente al momento dell'acquisto. Difficile dire se questo sia vero, non essendoci, come accaduto spesso in queste vicende, un documento che lo provi. Fosse anche vero, appare quanto mai evidente come non sia un problema per il presidente LI un eventuale problema con una delle tante società possedute. E’ inoltre di oggi la notizia, direttamente da fonti cinesi, che la società Jie Ande fa capo a Liu Jinzhong, presidente e rappresentante legale della società stessa. Non ci sarebbe pertanto alcun legame con il presidente rossonero LI.

Il suddetto articolo è quindi l’ennesima dimostrazione del continuo scontro fra vicende di campo ed extra-calcio, non è un caso infatti come l’unica smentita della giornata di ieri sia arrivata proprio da Adriano Galliani, attualmente candidato con Silvio Berlusconi in quel di Varese. L’articolo è sembrato infatti fin da subito l’ennesimo attacco politico all’ex presidente rossonero, tanto è strana la comparsa dell’articolo a meno di 15 giorni dalle elezioni politiche. Il tifo rossonero non ci sta. I social sono pieni di messaggi forti e amareggiati di molti tifosi rossoneri, che vorrebbero concentrarsi solo sulle vicende di campo, e non su vicende per le quali gli stessi addetti ai lavori brancolano nel buio. A volte ci si dimentica infatti di alcuni fattori. Ad esempio il coinvolgimento, nell’ambito della vendita del club rossonero, di diversi soggetti quali: banca Lazard, studio legale Chiomenti, Rotschild, Studio gop, l’antitrust, e le stesse FIGC e Lega Calcio. Tutti gli enti e studi legali preposti al controllo finanziario, e non solo, su Li Yonghong.

E’ dunque pretenzioso e stucchevole pensare che tutti questi soggetti si siano prestati ad una vicenda oscura, con una persona, tale Silvio Berlusconi, costantemente nell’occhio del ciclone per vicende giudiziarie. Gli organi preposti non avrebbero esitato nel colpire con ogni mezzo qualora vi fosse stato anche solo il minimo dubbio. Infine chiudiamo con una domanda a tutti gli addetti a lavori. Come mai dal momento del closing non si è mai parlato della presenza di Lu Bo nel CDA Milan? Di chi si tratta? E’ presto detto. Tale soggetto non è altro che il direttore di Haixia Capital, il fondo d’investimento cinese che ha avuto un ruolo importante nell’ambito del passaggio delle azioni Milan da Fininvest a Li Yonghong, a dimostrazione di come la Cina sia molto più vicina di quanto si creda. E’ forse il caso di concentrarsi su questo, senza fare continuamente le pulci al presidente rossonero. Non va inoltre dimenticato come il Milan non rischi nulla, anche qualora vi fossero problemi da parte di LI, in quanto il club rossonero passerebbe nelle mani del fondo Elliott. La Roma sotto Unicredit insegna, il fallimento non è contemplato.

 

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