Gattuso Mirabelli

 

Il dilemma su Rino

 

Confermare o non confermare, questo è il problema

 

 

Houston abbiamo un problema. Per carità piacevole, perché se c’è vuol dire che le cose stanno andando per il verso giusto. In pratica ci siamo accorti che “il traghettatore” Gattuso non si sta rivelando tale, ma sta col lavoro e coi fatti dimostrando che lui le qualità per guidare il Milan ce l’ha davvero. Lui sta dimostrando di essere diverso da quegli improvvisati allenatori della Primavera messi lì solo con la speranza che si potessse fare il colpaccio e ripetere le esperienze di un tempo dei Sacchi e dei Capello. Rino Gattuso sta anche dimostrando una capacità di lavorare su sè stesso, facendo tesoro degli errori commessi appena insediatosi sulla panchina del Milan. Non c’è dubbio che oggi abbiamo un mister che non commette più gli errori commessi al debutto a Benevento, quando oltre alla sfiga la sua cattiva lettura della gara e dei cambi ha contribuito a portarci in casa il problema poi sfociato nel pari. Ma la cosa che maggiormente fa notizia è l’investitura che mister Gattuso sta ricevendo dai suoi giocatori, che si stanno esponendo senza filtri a suo favore. Gente da lui rigenerata, gente da lui resuscitata e restituita ai propri livelli, una gestione dei rapporti a livello umano che sta lasciando il segno. Ed allora da qui nasce il grande dilemma: dobbiamo fidarci di questo amore a prima vista e confermarlo da subito oppure aspettiamo e vediamo di affidare la squadra a qualche allenatore già affermato (Conte o Ancelotti, per esempio) che a giugno sarà disponibile.

Il suo conterraneo Mirabelli, almeno per quelle che sono le voci che filtrano, spinge per rinnovare già a Marzo il contratto a Ringhio, ma sembra che qualcosa, o qualcuno, non sia così sicuro e preferisca aspettare. Certo, il problema non è di poco conto, perché la scelta del tecnico per la prossima stagione ha un peso di grande importanza. Il Milan non è una società gestita da un mecenate, da uno che butta dentro dei soldi e si può assumere le responsabilità delle proprie scelte. Il Milan è una società che per come è strutturata deve trovare il modo di autofinanziarsi, e dove perché i pezzi vadano ad incastrarsi tutti correttamente non c’è molto margine di errore: il Milan deve ottenere risultati, vittorie, ma soprattutto deve ottenere “competitività”, perché solo così il suo marchio può fare da traino a tutte le variabili commerciali su cui si gioca una grande fetta di futuro della società. Ed allora non possiamo neanche sbagliare la scelta del tecnico. Gattuso da subito o non Gattuso? È anche un problema di tempi. Non puoi pensare di aspettare e vedere cosa succede coi risultati a fine stagione, perché gli eventuali allenatori top devi avvicinarli a marzo/aprile, perché altrimenti si accasano altrove. Nello stesso tempo non puoi neanche provare ad ingaggiare qualcun’altro e tenere Rino a bagnomaria fino a fine stagione, perché poi una sua eventuale conferma potrebbe essere vista come una soluzione da ripiego. Per affidare la panchina ancora a Gattuso bisogna che tutti siano perfettamente convinti di farlo, non ci deve essere nessun tipo di dubbio, perché abbiamo già visto che confermare un tecnico senza esserne unanimemente convinti non porta da nessuna parte.

Da quello che sta emergendo, Gattuso a livello di capacità di gestione del gruppo non sembra avere niente di meno rispetto ad un Conte, e, come abbiamo sottolineato, sono i suoi giocatori a ribadire che lui ha una grande capacità di toccare sempre le corde giuste dei suoi ragazzi. In più, e non è una cosa da poco, Gattuso è milanista dentro, uno che conosce tutti i segreti di questa squadra ed i suoi valori li porta tatuati addosso, nella carne. Basterà? Io non ero convinto della sua scelta quando fu chiamato a sostituire Montella, ma sono uno di quelli (tanti) che si sta ricredendo e si sta convincendo. Magari aspettiamo solo 20 giorni, e vediamo come Gattuso viene fuori da questo ciclo di partite che rappresentano il vero snodo della nostra stagione. Se Gattuso si dimostrerà (come credo) in grado di gestire bene il momento (e non parlo solo di risultati), allora penso che ci potremmo prendere il rischio di affidarci a lui con convinzione. Potremmo essere direttamente noi a puntare tutte nostre fiches su un uomo che sicuramente è destinato a diventare un ottimo allenatore.

 

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