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Razgrad: Best & Worst

 

 Milan unica squadra italiana a vincere in Europa. Bene la difesa, Calhanoglu e Cutrone. Male Abate. E Silva non reagisce...

 

Il Milan torna indietro nel tempo. Perdono tutte le italiane in Europa, e sono i rossoneri gli unici a portare alto il vessillo tricolore. Era un'abitudine che ha accompaganto i rossoneri nei suoi anni migliori, ed è bello per i tifosi tornare ad assaporarla. Persono Lazio, Napoli ed Atalanta, la Juventus fatica. Il Milan invece sbriga la pratica qualificazione agli ottavi già alla gara di andata. 

 

Tutto questo, frutto di una prestazione convincente, anche se Gattuso se ne è, giustamente, lamentato nel post gara. Il tecnico deve tenere tutti sulla corda ed evitare cali di tensione. Ma il suo Milan ha fatto quel che doveva. Ha sofferto forse un po' troppo nei due inizi di tempo. Sorpreso all'avvio della gara dall'aggressività e dalla velocità dei bulgari carioca del Ludogorets. Ma in tutta la prima frazione Bonucci e Romagnoli non hanno concesso niente, neanche un'occasione. 

Queste sono arrivate ad inizio ripresa, dove i padroni di casa hanno sfiorato il gol prima di capitolare dopo il rigore di Rodriguez. 

Proprio il cambio tra Abate, peggiore dei rossoneri ed in grande difficoltà con il suo dirimpettaio di corsia, ed il terzino svizzero ha di fatto cambiato la gara, assestando i rossoneri e permettendogli di condurre in porto un risultato importantissimo. 

 

Tra i singoli, molto ma molto bene Romagnoli, ancor più di Bonucci, la cui prova è stata comunque decisamente positiva. Se il Milan non ha sbandato pericolosamente quando i bulgari spingevano sull'acceleratore, è grazie a loro due ed alla partita sapiente a livello tattico di Lucas Biglia. Il trio si sta cementando alla grande. E i numeri lo dicono: nelle ultime 9, ben 5 gare senza subire reti. Non è un caso.

 

A centrocampo, oltre a Biglia, benissimo Calhanoglu, sempre più mezz'ala a tutto campo. Lo trovi a difendere e rincorrere, ma poi lo trovi davanti a fornire l'assist a Cutrone, come con la Lazio. Il turco è definitivamente ritrovato. 

Leggermente sottotono Bonaventura, la cui gara si assesta sul 6. Positivo, ma non strabiliante, anche Suso. 

La gara di Cutrone è invece strana. Il primo tempo è stato di sofferenza, ma le palle gol le ha avute. Ed allo scadere ha trovato alla Superpippo il gol del vantaggio. Un giocatore tarantolato e decisivo, che cresce a vista d'occhio. 13 gol stagionali, in tutte le competizioni, a metà febbraio per un esordiente, sono tantissima roba. 

 

Chi invece sembra in un coma irreversibile è Andrè Silva. Entra in una gara semplice e con spazi per offendere, ma si nasconde. La gara di ritorno potrà forse essere l'occasione per trovare 90 minuti e provare a sbloccarsi. Impari da Borini, che in due gare su due entra nel finale con la giusta verve e segna il gol che chiude match e qualificazione. L'11 rossonero, si dica quel che si vuole, resta molto utile per Gattuso, per la sua duttilità e per la grinta che ci mette, anche solo entrando in campo per uno scampolo di gara. Andrè Silva, apprenda. 

 

 

 

 

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