Puma

 

Con Puma un grande investimento!

 

Cifre ancor non ufficiali ma contratto potenzialmente superiore a quello con Adidas

 

 

È sponsor del più grande velocista di sempre (Usain Bolt), fornitore del marchio automobilistico più prestigioso del mondo (la Ferrari), è lo sponsor tecnico della Nazionale di calcio italiana ed è stato lo sponsor tecnico del più grande calciatore di tutti i tempi (Diego Maradona). Eppure è bastato che il suo nome venisse accostato a quello del Milan per farlo diventare un marchio di “secondo ordine” che sponsorizza una società di “pezzenti”. Come tutto quello che gira intorno all’Ac Milan del resto, visto che sembra che non vada mai bene niente. Come al solito sono bastate delle voci sulle presunte cifre dell’accordo per scatenare un putiferio, cifre peraltro mai confermate dalle parti in nessun comunicato. Non solo non è filtrato nulla dalle due parti in gioco, ma addirittura nel comunicato ufficiale congiunto non viene neanche citata la durata dell’accordo, ma solo la data di inizio della partnership che sarà il 1 Luglio 2018.

Le uniche parole da Casa Milan sull’argomento furono rilasciate tempo fa a Calcio e Finanza dal Chief Commercial Officier del Milan Lorenzo Giorgetti, il quale non parlò di cifre ma ci tenne a sottolineare come l’accordo col nuovo sponsor tecnico sarebbe stato addirittura migliorativo rispetto a quello attuale con Adidas. E dato che le cifre dovranno poi essere rese pubbliche in bilancio (sia quelle di questo esercizio con Adidas che le prossime con Puma), non si vede il motivo per cui non si debba dare credito alle parole di Giorgetti. Basarsi esclusivamente sulla differenza che c’è tra la parte fissa corrisposta da queste aziende al Milan è poco significativo, dal momento che le variabili che possono intervenire in un accordo commerciale possono essere tante e diverse e possono poi determinare un totale generale (tra parte fissa e variabile) addirittura in linea se non superiore con quelle attuali. Ed a questo proposito si sono messe insieme un po’ di voci (raccolte dalla Gazzetta e da Calcio e Finanza) e le cose effettivamente sembrano prendere questa direzione. Sembra che si stia parlando di accordo quinquennale (fino al 2023), con una base fissa annua di 15 milioni ed una variabile legata ai risultati della squadra ed alle vendite del merchandising che dovrebbe far superare in totale i 19 milioni annui circa ricavati da Adidas. Non ci sarebbe da sorprendersi se questa opzione fosse stata voluta proprio dal club di via Aldo Rossi, in considerazione degli ampi margini che si potrebbero ricavare dall’apertura del mercato cinese (grande novità rispetto al passato). La parte variabile, in questa ottica, potrebbe essere molto più vantaggiosa rispetto a quella fissa, sì da essere considerata una buona soluzione per entrambe le parti in causa: Puma con una cifra fissa più bassa si mette al riparo da eventuali risultati deludenti che dovessero derivare dalle vendite sul mercato orientale, il Milan confida molto sul bacino potenziale delle vendite e non vuole porsi dei vincoli (intesi come cifra fissa più alta) che potrebbero limitarne i ricavi. Sapete, per fare un esempio, quanti artisti si sono morsi le mani per non aver legato i loro compensi alle vendite delle proprie opere essendosi invece accontentati di un fisso garantito loro dalla casa editrice che li aveva sotto contratto?

Insomma, un contratto che potrebbe veramente essere di grande soddisfazione per entrambe le parti in causa. Senza poi escludere il fatto che in un contratto pluriennale possano essere poi state introdotte delle condizioni economiche a salire nel corso della durata del contratto stesso. In più non è da sottovalutare il fatto che il Milan sia il primo club della serie A italiana ad essere sponsorizzato dalla Puma, una sorta di esclusiva che potrebbe portare ad aumentare ancora di più i benefici a favore della società rossonera. Come al solito, chi vivrà vedrà, e le chiacchiere per ora (che non è dato sapere nulla di ufficiale) stanno a zero.

 

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