I pericoli della sfida con la Sampdoria
Una squadra ben allenata che contro le grandi si esalta
Sta per iniziare un ciclo di partite che ci diranno molte cose sul prosieguo della stagione rossonera. Al termine delle prossime sei gare infatti, il Milan potrebbe essere ancora in corsa per 3 obiettivi stagionali o addirittura per nessuno.
L'attenzione e l'allerta pertanto devono essere altissime dato che in poche partite il Milan si gioca la possibilità di dare titoli di valore ad una stagione iniziata con il piede storto.
Giovedì ci sarà una trasferta ostica in Bulgaria (sedicesimi di andata di EL) e domenica sera, ossia 72 ore dopo uno sforzo importante sul piano fisico e psicologico, a San Siro bisognerà affrontare la Sampdoria.
Non sarà facile, sia per le condizioni poste dal calendario, sia per il valore assoluto degli avversari. La squadra genovese infatti può essere considerata con assoluto merito la vera rivelazione del campionato.
Giocano un calcio allegro, sbarazzino, che tende ad esaltarsi contro le grandi. L'allenatore dei blucerchiati, Marco Giampaolo, è stato ad un passo dalla Juventus nell'estate 2009 e ad un passo dal Milan nell'estate 2016. Solo la casualità ed un carattere decisamente introverso gli hanno finora impedito di sedersi sulla panchina di un grande club.
Giampaolo è uno zonista convinto, un figlio prediletto di Arrigo Sacchi, un tecnico che dà impronta e identità alle sue squadre. La sua Sampdoria esprime un calcio lodevole e piacevole per gli occhi, fatto di accelerazioni continue, di giocate rapide e di una capacità molto rara di variare i ritmi a seconda dei momenti del match.
Probabilmente è una delle pochissime squadre che, ad oggi, utilizza la vecchia formula del trequartista più le due punte, posta in naftalina da tanti club (fra cui il Milan), per derogare al 4-3-3 o al 3-5-2 che sono i sistemi di gioco più in voga del momento. Giampaolo invece ama un calcio rischioso e cura al dettaglio i movimenti della linea difensiva.
I doriani giocano bene grazie ai movimenti continui delle due punte (chiamate ad un lavoro importante di scalata sui terzini in fase di non possesso). Dietro hanno in Silvestre il perfetto regista difensivo che sa guidare la linea come pochi in Italia. Hanno inoltre un trequartista con piedi nobili anche se non particolarmente dinamico (Ramirez)ed annoverano in organico uno dei migliori registi del campionato: Torreira.
L'ex centrocampista del Pescara è il fulcro della Sampdoria. Ex trequartista, adattato a playmaker da Oddo in quel di Pescara, Torreira dà tempi e ritmi al gioco dei doriani. Bravo ad interdire, in quanto molto forte nella parte bassa del corpo, eccellente nella capacità di variare i ritmi di gioco della sua squadra. Un regista di alto livello insomma che di certo infiammerà la prossima sessione estiva di mercato.
La vera sfida per il Milan, contro la Sampdoria, sarà proprio quella di bloccare Torreira. Servirà un calcio molto aggressivo e con rapidi cambi di fronte, dato che la squadra di Giampaolo tende a soffrirli molto visto che giocano a 3 puri in mediana.
A mio avviso, quella di domenica sera è una partita più difficile rispetto alle successive contro la Roma e l'Inter. La Sampdoria sarà un osso duro e se la condizione non è al massimo si rischia di non fare risultato, perchè affronteremo una squadra di grandi contenuti. Servirà un grande Milan sotto ogni aspetto e, se possibile, sarà indispensabile una forte spinta del pubblico sugli spalti.