Con più carattere ma ingenui
Milan squadra più cattiva, ma il dato non va letto con superficialità
Il doppio giallo a Calabria beccato nell'ultiuma partita di Udine ha fatto del Milan statisticamente la squadra con più cartellini rossi all'attivo. Strana cosa per una squadra che cerca di conseguire il risultato grazie al fraseggio e al possesso palla. Anzi dovrebbe essere l'esatto opposto, essendo proprio questo atteggiamento a dover portare l'avversario a commettere fallo nel tentativo di interrompere il giro-palla.
E proprio per questa incongruenza ci spingiamo ad analizzare a fondo il dato. Delle sei epulsioni, due sono avvenute sotto la gestione Montella: Calhanoglu in Milan-Roma e Bonucci in Milan-Genoa; e quattro sotto la gestione Gattuso: Romagnoli a Benevento, Suso a Verona contro l'Hellas, Rodriguez a Cagliari e appunto Calabria ad Udine. Quello che deve attirare la nostra attenzione è la motivazione delle epulsioni che hanno un inequivocabile filo logico nella loro cronologia e rispecchiano altrettanto ineuqivocabilmente il percorso della squadra in questa stagione. Ecludendo la sanzione assurda al limite del ridicolo comminata a Romagnoli in Benevento - Milan è facile rendersi conto di come da Calhanoglu a Suso si tratti di falli di pura frustrazione: il turco fa un fallo stupidissimo su Nainggolan dopo un malinteso con Romagnoli alla fine di una partita giocata benino ma persa inesorabilmente, Bonucci sbraccia più del solito sugli sviluppi di un calcio d'angolo forse nel momento della stagione in cui aveva meno tranquillità dovuta alle continue critiche dei media, individuato come principale o uno dei principali colpevoli per il quale i risultati del Milan non arrivavano, una situazione confusa nello spogliatoio e una qualificazione Mondiale con la Nazionale miseramente fallita una settimana prima. Pura frustrazone anche questa, pressochè identica a quella di Suso che perde la testa alla fine di un Verona - Milan da dimenticare, dove era tato l'unico nell'arco dei 90' a provare un minimo di soluzione offensiva.
Ben diverse invece le cause dei cartellini di Rodriguez e Calabria, dove arrivano non per frutrazione ma per ingenuità, dovute al crescente carattere acquisito dalla squadra nelle ultime settimane, che porta i calciatori a cercare subito il recupero del pallone a prescidendere dalla situazione e del rischio corso. Emblematico il secondo giallo del giovanissimo terzino che rimette la gamba quasi d'istinto dopo aver sfiorato di intercettare il pallone nel primo tentativo, prendendo però il piede di Jankto.
Questo fa venire alla luce un dato evidente. I falli di frustrazione avvenivano nel perodo "Montelliano" e in quello del primo Gattuso, in cui il Milan andava in campo con zero certezze, zero fiducia e zero carattere nel reagire ad una situazione di svantaggio o comunue di difficoltà e in una situazione picologica così debole la frustrazione ci sguazza alla grande. Gli ultimi episodi invece avvngono in un momento in cui la suadra è creciuta proprio otto il punto di vista caratteriale, della determinazione, ma data la giovane età ed inesperienza degli interpreti spesso si finice per cadere nell'ingenuità. E se la frustrazione è un problema serio che è solo la punta di un iceberg, l'ingenuità è solo un dettaglio che cotunuando su questa strada svanirà da solo.