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Intreccio tra mercato, tempi e bilancio

 

La squadra è stata e verrà rinforzata: si sta puntando su un organico forte ma nello stesso tempo futuribile

 

Gli effetti della campagna acquisti dispendiosa fin qui condotta dal Milan non possono non intrecciarsi con alcune considerazioni che riguardano il bilancio societario.
Sono giorni che sentiamo parlare di Fair Play Finanziario, di Voluntary Agreement, ed anche del fatto che, per esempio, altre squadre (vedi Inter e Roma) debbano necessariamente incassare dalla vendita di giocatori almeno 30 milioni di euro entro il 30 giugno. In quest'ultimo caso, si tratta di accordi che le società coinvolte hanno dovuto prendere l'estate scorsa con l'Uefa per rientrare nei limiti imposti dai parametri che erano stati sforati.

Ed allora perché il Milan può invece portare avanti una campagna acquisti così dispendiosa? In fondo se si vanno a guardare le ultime tre stagioni, il deficit aggregato totale del club rossonero ammonta a circa 249 milioni di euro, ben oltre i 30 previsti ed imposti dal FPF. Il cambio di proprietà formalizzato lo scorso mese di aprile è uno dei criteri fondamentali per poter ricorrere all'istituto del Voluntary Agreement: in parole povere, noi ci autodenunciamo sul fatto che negli ultimi 3 anni i conti della società sono fuori dai limiti previsti, tuttavia essendoci una nuova proprietà presentiamo un piano industriale in cui facciamo vedere che nel giro delle prossime 4 stagioni riusciremo a portare il bilancio in parità.

Come è stato svelato da qualche testata, il progetto presentato da Mister Li fa leva essenzialmente su due aspetti, vale a dire il ritorno in pianta stabile del Milan nella Champions League (il che significa tornare ad occupare un ruolo primario anche nel campionato italiano) e l'aumento dei ricavi provenienti dallo sviluppo del brand in Cina (in questo caso, gli obiettivi un po' troppo ambiziosi riportati dal club ha fatto scattare il rinvio del VA al prossimo autunno). Ma torniamo al campo: è chiaro ed indubbio che per tornare ad essere un top club in Italia e per tornare in Champions fin dal 2018 la squadra a disposizione di Montella andava completamente rivoluzionata.

C'è bisogno di rinforzarla in ogni reparto, e questo lo si sta facendo senza dubbio. Una cosa interessante da sottolineare è che si sta puntando su una squadra forte ma nello stesso tempo futuribile (Musacchio è un 95, Rodriguez un 92, Kiessie un 96 e Andre Silva un 95), proprio perché i risultati da conseguire devono essere ottenuti subito ma anche nel medio periodo del piano. Ma poiché i risultati sono anche direttamente proporzionali all'età, ci aspettiamo in rosa, da qui in avanti, anche una iniezione di esperienza (leggi Biglia, Kalinic e chissà chi).

Il Milan deve tornare in Champions, e ci deve tornare subito, pena la possibilità di sanzioni dal massimo organo del calcio europeo. Ma al di là di questo, come mai questa azione instancabile e senza pause di contatti, trattative ed acquisti ufficializzati in così poco tempo a meno di un mese dalla chiusura dello scorso campionato? Innanzitutto la tempestività e la segretezza nel condurre le trattative con giocatori e club (ed in questo Fassone e Mirabelli si stanno rivelando dei maestri) permette di sottrarsi alla concorrenza dei rivali ed a conseguenti aste.

In secondo luogo la volontà precisa di far cominciare il ritiro precampionato con la quasi totalità della rosa già definita, dal momento che la stagione, per quanto detto, non può essere fallita. E poi c'è un aspetto che non è trascurabile e che ci riporta alla stretta correlazione tra mercato e bilancio.

Vi siete chiesti come mai in questa fase ci si sta occupando solo di operazioni in entrata e non in uscita? Col cambio di proprietà il nuovo CDA ha deliberato che la chiusura del bilancio non segue più l'anno solare, cioè al 31/12, ma come per quasi tutte le società il l'esercizio andrà dal 1 luglio al 30 giugno dell'anno dopo. Il 30 giugno 2017, a differenza del passato, diventa quindi una data importantissima ai fini contabili: la sensazione è che il grosso delle spese verrà fatto entro quella data, e far cadere tutti i ricavi dalle cessioni a partire dal 1 luglio prossimo.

Questo anche per fare in modo che nella presentazione del piano industriale nella prossima VA, i numeri della prima stagione del quadriennio successivo siano già più belli rispetto al bilancio precedente. Operazioni di maquillage contabile di cui spesso, nelle discussioni di puro calcio mercato, non si tiene conto.

 

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