Donnarumma

 

Servirebbe un Donnarumma sereno, ma....

 

Pressione e giovane età spiegano un rendimento altalenante, ma per risolvere la situazione c’è solo un rimedio.

 

 

Che sarebbe stato un anno difficile era facile immaginarlo. Dopo tutta la tarantella estiva era facile prevedere che anche un ragazzo dal carattere forte come Gigio Donnarumma sarebbe andato incontro ad una stagione complicata, anche se poi alla fine il rinnovo del contratto era arrivato. Perché comunque una crepa si era aperta nel suo rapporto con la tifoseria, e quella crepa è quasi impossibile da mettere a posto. Qualcuno pensava che alle prime parate tutto sarebbe andato a posto e tutto sarebbe stato dimenticato, ma purtroppo così non è stato, anche perché a metà stagione Raiola e lo stesso Gigio hanno pensato bene di ritirare fuori la storia delle clausole e la cazzata del “disagio psicologico” che non poco hanno contribuito a far incazzare il popolo milanista. Donnarumma la scorsa estate (con la collaborazione del suo procuratore e della sua famiglia) ha gestito male tutta la vicenda, e si è giocato il diritto di sbagliare; un errore madornale per un ragazzo di 18 anni, un vero talento sì, ma pur sempre di 18 anni. Da allora gioca con una pressione enorme sulle spalle, una pressione che è una specie di spada di Damocle sulla testa.Quando fa una paratona salva-risultato tutto sembra scontato, quando invece prende un gol o commette un errore non gli viene risparmiato nulla. Pressione, pressione costante, un faro continuamente acceso su ogni cosa che fa, gli occhi di tutti costantemente puntati su di lui e pronti a scorticarlo vivo alla minima debolezza. Ed è del tutto normale che trovarsi ad avere costantemente paura di sbagliare contribuisca spesso a farti sbagliare per davvero, non permettendoti di fare il tuo mestiere con la serenità che invece ti permette a farti lavorare meglio. Donnarumma gioca in un ruolo dove fare una cappella è normale, ma per lui adesso non lo è.

Tutto questo fa passare in secondo piano anche un’altra considerazione, e cioè che Gigio pur essendo un portiere formidabile ha ancora molti margini di miglioramento, ed è normale che alla sua età presenti dei limiti su cui si debba lavorare. Non si può negare che le uscite sulle palle alte, sui cross e sui calci piazzati non siano proprio il suo forte, così come ogni tanto bloccare un pallone in presa alta anziché provare sempre e solo a smanacciarlo sarebbe una buona cosa: lacune da colmare assolutamente, anche perché il fisico che ha in questo senso lo agevola e non poco. Chi si ricorda di Sebastiano Rossi sa bene di cosa parliamo: un portiere che sfruttando il suo fisico creava il vuoto intorno a sè quando una palla sorvolava lo spazio tra la linea di porta ed il dischetto del rigore. Ma l’età è dalla sua parte, e la voglia di lavorare e di migliorarsi nel tempo ne farà il miglior portiere in circolazione.

Ecco, pressione per le sue vicende contrattuali e fisiologiche aree di miglioramento tecnico spiegano la stagione altalenante di Donnarumma, fatta di grandi interventi ma anche di qualche errore di troppo. Non credo invece alla versione di qualcuno che pensa che il rendimento di Donnarumma sia influenzato dal fatto che lui già sa che a fine stagione lascerà il Milan. Ad oggi è molto probabile che Donnarumma nel prossimo futuro se lo goda qualcun’altro, anche se la speranza è che il suo animo da milanista possa spingerlo a legarsi ai nostri colori per molto tempo ancora. Ma cosa deve succedere perché questo accada e per ricostruire il rapporto d’amore con il tifo milanista liberando Gigio da ogni pressione e pregiudizio? Semplice: lasciare Mino Raiola e seguire il suo cuore. Altrimenti forse è meglio per tutti salutarsi e dirsi addio.

 

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