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L'avversario

 

Tradizione positiva a San Siro, ma la Lazio non ha mai perso fuoricasa

 

 

Terza giornata del girone di ritorno di Serie A con il Milan impegnato a San Siro contro la Lazio nel primo dei due match in appena tre giorni con la squadra romana, che verrà affrontata sempre a San Siro nell'andata della semifinale di Coppa Italia.

All'andata il Milan subì una sonora sconfitta: 4-1 per i bianco-celesti in un match che a parte i primi dieci minuti di gara dove furono i rossoneri guidati all'epoca da Vincenzo Montella a tenere in mano il pallino del gioco, vide la lazio surclassarci senza ammettere repliche. Quella fu la prima mera batosta della stagione, lì dove i problemi del Milan cominciarono e lì dove la Lazio dopo le prime due giornate non proprio ottime diede dimostrazione di compattezza e qualità. Caratteristiche che in quel momento non avremmo pensato potessero trovare tale continuità tanto da riproporci un girone dopo una Lazio che, dopo il 3-0 rifilato all'Udinese nel recupero della partita non giocata a novembre per maltempo, si ritrova terza in clasifica a 46 punti (ben 15 in più del Milan), con il miglior attacco del torneo (56 gol, addirittura più del doppio segnati dal Milan) che viene da tre vittorie consecutive, che nelle ultime otto gare ha vinto sei volte pareggiando due e che quest'anno non ha ancora perso in trasferta. Numeri davvero di livello per Simone Inzaghi che sta confermando e addirittura migliornado quelli già importanti della scorsa stagione, riuscendo a colmare molto bene i vuoti lasciati dalla partenza di due pedine fondamentali come Biglia e Keità Balde.

Il Milan domani dovrà essere bravo ad approfittare dei due punti deboli dei biancocelesti. Il primo è la difesa: se attacco e centrocampo funzionano alla grandissima per la difesa non si può dire altrettanto. Anzi, la Lazio ha subito ben 25 gol, appena 3 in meno del Milan, che rappresentano la differenza sotanziale che c'è con chi lotta per il titolo. Per provare ad arginare questo problema, Inzaghi butterà nella mischia il nuovo arrivato Martin Caceres che rileverà Wallace nel centro-destra del terzetto difensivo. Il secondo è la probabilissima mancanza di Ciro Immobile, autore di una doppietta nella partita d'andata e capocannoniere del campionato con 20 gol. I problemi al flessore non sono ancora risolti del tutto, l'attaccante non ha svolto l'allenamento di rifinitura e il tecnico biancoceleste potrebbe sì convocarlo per poi lasciarlo in tribuna o al massimo in panchina con pochissime possibilità di subentrare a meno di situazioni catastrofiche. A giocarsi il posto dunue, ci sono Felipe Anderson e Nani, col primo favorito leggermente sul secondo.
Per il resto formazione confermata, col classico 3-5-1-1 che prevede Strakosha in porta, de Vrij e Radu a completare la difesa, Marusic, Lucas Leiva (interessante l'incrocio con il Lucas dirimpettaio), Milinkovic-Savic, Parolo e Lulic a centrocampo e Luis Alberto dietro la punta.

Parliamo ora di precedenti che a San Siro vedono un dominio rossonero: nei 74 incontri disputati il diavolo si è portato a casa l’intera posta in 42 occasioni, a fronte di 23 pareggi e 9 sconfitte, con più del doppio delle reti segnate: 148 a 70. L'anno scorso il Milan s'impose per 2-0 con reti di Carlos Bacca e Niang su rigore in una partita giocata molto bene dai rossoneri. L’ultimo successo dei biancocelesti al Meazza è lontana nel tempo, per la precisione nel campionato 1989-1990: in quell’occasione fu un’autorete di Maldini a determinare lo 0-1 finale.
Chi ha vissuto il ciclo del Milan di Capello ricorderà sicuramente lo spettacolare 5-3 della stagione 92/93 firmato da van Basten (doppietta) Gullit, Papin e Simone per il Milan e dalle reti di Winter, Fuser e Signori per la Lazio.
Aggiungo due sfide che personalmente ricordo volentieri: la prima è l'1-0 firmato Leonardo nella stagione 98/99, forse la migliore partita giocata dal Milan di Zaccheroni che a fine stagione diventerà campione d'Italia e l'emozionante 2-1 della stagione 2004/2005 e del gol di Hernan Crespo al 94' minuto a completare una clamorosa rimonta.

 

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