Jorge Mendes

 

Il Procuratore dalle uova d'oro

 

Non è stato un campione in campo, lo è diventato nelle trattative.  Un carnet calciatori da  urlo ed un fatturato da 400 milioni l'anno.  Ecco chi è Jorge Mendes

 

 

 

Provate ad immaginare una squadra con De Gea in porta; Andrè Gomes, Thiago Silva, Pepe e Otamendi in difesa; Renato Sanches Bernaldo Silva e Di Maria a centrocampo e Cristiano Ronaldo, James Rodriguez e Diego Costa in attacco. Sarebbe una squadra da "triplete"? Come no!! E sapete cosa hanno in comune tutti questi campioni? Sono tutti assistiti dallo stesso procuratore: Jeorge Mendes.

51 anni, portoghese, che nel calcio ha capito di non poter sfondare con le su e qualità tecniche, decidendo di farlo con le sue qualità manageriali. Appesi gli scarpini al chiodo dopo pochi anni di dilettantismo diventa procuratore, prima curando il trasferimento di qualche suo amico, poi fondando la Gesti-Fute, la sua società di procure calcistiche che al momento fattura circa 400 milioni di euro l'anno, chiudendo il primo trasferimento veramente importante, quello di Hugo Viana dallo Sporting Lisbona al Newcastle. Gli affari vanno a gonfie vele e la definitiva affermazione di Jorge avviene nel 2004 quando acquisisce la procura di José Mourinho, del quale cura il passaggio al Chelsea insieme ad almeno altri tre o quattro giocatori di primissimo livello già sotto la sua ala, come Costinha, Paulo Ferreira e Ricardo Carvalho. O come Deco, passando prima da Barcellona. Porto che dopo quel magico biennio e una formazione praticamente smantellata, fa tanta fatica a ritornare a livelli top.

Persona distinta, poco appariscente ma molto concreta. Gestire grandi campioni non è la cosa più semplice, figuriamoci se qualcuno di essi è anche una testa calda. Pensiamo a personalità come Simao, Maniche o Josè Veiga. A dimostrazione di quanto sappia nel caso mettere via l'abito da procuratore e mettere quello di un amico o un fratello maggiore. E fare la fortuna dei club lo è ancor meno. Si citava prima il Chelsea, ma pensiamo al Real Madrid per Ronaldo e James Rodriguez, o al PSG per Thiago Silva e Di Maria, per citare i trasferimenti più importanti. Certo non tutti gli affari si sono poi rivelati all'altezza delle aspettative e del prezzo pagato. Eclatante il caso di Eliaquim Mangala portato al Manchester City dal Porto per 40 milioni di euro. Spedito in prestito al Valencia dopo due stagioni disastrose in Inghilterra ora ne vale appena un terzo di quanto pagato, forse.

Anche in Italia Mendes non ha avuto fortuna. Su ordine sempre del suo amico Mourinho portò a Milano sempredal Porto nel 2008 Ricardo Quaresma, pagato dall'allora ancora proprietà Moratti ben 18 milioni, che in un mercato non ancora drogato come quello attuale erano una cifra tutt'altro che bassa. Dopo poche partite fischiato dalla San Siro nerazzurra e tracce del portoghese da quel momento praticamente perse. Anche la Juventus ha avuto il suo passaggio a vuoto. Jeorge Andrade è vero, fu preso non per costruirci una squadra intorno ma per far riserva a Fabio Cannavaro. Ma lo sfortunato difensore a causa di un infinito infortunio alla rotula di un ginocchio non riuscì a far nemmeno quello.

Non può sorridere nemmeno il Milan. Noi tifosi rossoneri ricordiamo la mediazione di Mendes per la cessione di Thiago Silva al PSG, evento molto triste di per se, ma che poi si è anche rivelato il passo iniziale verso il periodo più buio degli ultmi 30 anni. Ora quanto meno abbiamo la possibilità di pareggiare i conti con l'acquisto di Andrè Silva, in cui il lavoro fatto dall'agente è stato decisivo per far risparmiare alla società parecchi milioni di euro a fronte di una clausola recissoria iniziale di 60 milioni.

Ma visto che il mercato non è per nulla chiuso, anzi, è proprio ora che può arrivare il bello, e il carnet di Jorge Mendes pullula di nomi che ci farebbero super comodo, chissà che la soddisfazione non possa addirittura segnare il gol del vantaggio.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.