C'è poco da ridere
Solo sconfitte e contestazioni per Montella a Siviglia. A Milano ha lasciato una squadra impreparata fisicamente, confusa tatticamente e un gruppo non coeso
Non c'è pace per Vincenzo Montella. La sua avventura al Siviglia non sta andando come pensava. Per ora due sconfitte su due in Liga e Siviglia che si è allontanato dal quarto posto valevole per la Champions League. Il Derby perso in casa subendo 5 gol e la sconfitta con il modesto Alaves hanno scatenato i tifosi in rivolta. Un gruppo di 20-25 ultras si sono recati ieri al campo di allenamento per chiedere spiegazioni alla squadra. Non solo: è arrivato anche un durissimo attacco da parte di Maradona che ritiene illegittimo l'avvicendamento sulla panchina del Siviglia.
Insomma, c'è poca traccia in Spagna del Montella che rideva ad ogni sconfitta del Milan nelle interviste post gara. La cosa si fa seria e l'ex allenatore Viola dovrà sbrigarsi a trovare il bandolo della matassa. In arrivo c'è lo United, agli ottavi di Champions, esordio assoluto nella massima competizione europea per il tecnico.
In Italia, invece, la sua eredità è rappresentata dalla scarsa preparazione fisica lasciata alla squadra, il gruppo lasciato quasi spaccato e la poca valorizzazione del mercato estivo. Gattuso sta provando pian piano a sistemare tutte e tre le cose.
Da non sottovalutare le parole di Riccardo Montolivo della settimana scorda sulla gestione Montella.
“La verità è che non eravamo pronti alle difficoltà che si sono presentate. Tutti stiamo rendendo meno di quello che possiamo, senza distinzioni tra vecchi e giovani. Il suo pensiero è che senza fascia ho giocato meglio, lo rispetto, ma non lo condivido. Montella è un allenatore molto preparato, ma credo possa migliorare sotto l’aspetto dell’empatia con i giocatori. Con Gattuso siamo tornati alla difesa a quattro, tornare alla tre dopo un’estate passata a lavorare sull’altro sistema difensivo ci ha fatto perdere tempo e fiducia. Oltre che aver aumentato l’intensità e la durata degli allenamenti, Gattuso ha portato passione, serietà e cura dei dettagli. E l’equilibrio: dopo una vittoria o una sconfitta il suo atteggiamento non cambia"
Due-tre bordate non da poco per l'ex allenatore del Milan, che fanno capire le motivazioni per il quale il Milan si trova in questo momento. Il tutto condito da una non felice convivenza tra il tecnico e Massimiliano Mirabelli, sia sul mercato che sopratutto sulla gestione fisica e tattica della squadra.
Frettolosa, col senno di poi, quindi la scelta in estate di confermare Montella sulla panchina rossonera nonostante non si fosse sulla stessa lunghezza d'onda.