Musacchio

 

Troppo cattivi con Musacchio

 

L'inatteso Bonucci gli ha chiuso lo spazio ma l'argentino non è stato un flop

 

 

Siamo alle solite. Non appena un giocatore che fino a poco prima giocava con una certa regolarità finisce per fare stabilmente la riserva viene puntualmente aperto un caso. Quest'anno noi del Milan ci abbiamo fatto il callo più di altre volte: si è cominciato con Bonucci passando per Calhanoglu, Andrè Silva, Biglia fino ad arrivare in questi giorni all'ultimo della lista: Mateo Musacchio.

Il centrale difensivo argentino era in orbita Milan già dall'estate 2016 finendo poi per inaugurare il mercato pesante di quella scorsa diventando il primo acquisto ufficiale nella storia della nuova proprietà cinese.
Dotato non di grandissima velocità ma con una possente stazza fisica il numero 22 non sta praticamente più vedendo campo nelle ultime settimane ma catalogarlo come "bidone" mi sembra alquanto esagerato. Per definire tale un acquisto bisogna fare pari e dispari con alcuni aspetti: quanto è stato pagato, per quale funzione è stato preso e cosa ci si aspettava da lui.
Prima cosa, sapevamo di non acquistare l'erede di Alessandro Nesta e infatti lo abbiamo pagato la metà e dicendola tutta alla fine quello che ci ha perso magari è proprio lui. Non dimentichiamo che Musacchio era stato acquistato per fare il titolare nella difesa a quattro collaudata in fase di preparazione al fianco di Alessio Romagnoli, salvo poi ritrovarsi dinanzi al fuori programma Bonucci che inevitabilmente gli è passato davanti nelle gerarchie.
Per quanto riguarda il suo rendimento complessivo io non ci sputerei sopra. Nella prima parte di stagione ha sostituito egregiamente sia proprio Bonucci fin quando la grana fidejussione non fosse risolta e poi Romagnoli alle prese per qualche settimana con fastidiosi problemi al menisco. Quando ha giocato come centrale nella difesa a quattro pur non avendo sempre eccelso nelle prestazioni ha fatto prestazioni non cattive guadagnandosi sempre la pagnotta. Quello che ha iniziato ha metterlo in cattiva luce è stato il passaggio al 3-5-2 che lo ha costretto a giocare in una posizione non proprio consona alle sue caratteristiche, non aiutato poi dalla mancanza di un esterno di ruolo come Andrea Conti e dal dover condividere una zona di campo con Fabio Borini, un altro adattato, con cui purtroppo ha collaborato a qualche papera di troppo (vedi Napoli).

Dall'arrivo di Gattuso ma soprattutto con il ritorno al modulo di principio e dalla disponibilità costante di Bonucci e Romagnoli, Mateo è finito stabilmente in panca con zero lamenti e un comportamento professionale. E quando avremo biogno di un'alternativa, voltarsi in panchina e vedere lui credo sia molto più rassicurante che vedere chi c'era invece fino a qualche mese fa.

 

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