Nuove prospettive
L'ex Direttore del Corriere dello Sport e di Tuttosport difende il Milan sulla questione San Siro, e non solo.
Come è strana la vita. Su Xavier Jacobelli ho sempre avuto un' opinione molto contrastante; chi vi scrive non sa nemmeno definirla in poche parole. In sostanza, nel corso degli anni, l'ex Direttore di Tuttosport ha alternato, nella sua lunga carriera giornalistica, diverse correnti di pensiero inerenti al Milan; spesso in contrasto con l'ultima gestione Berlusconi. E questo, ha sempre messo in risalto una certa coerenza nel corso degli anni, da parte di Jacobelli, nel dire ciò che le persone vogliono sentirsi dire. In pratica, questo ha voluto, e vuol dire tutt'ora non sbagliare: si segue il corso degli eventi, quasi sempre in maniera superficiale, per delineare un quadro che faccia audiance; che dia "ragione" alla moltitudine di tifosi che si sono scagliati contro Berlusconi e Galliani negli ultimi cinque anni. Una strada quindi, troppo facile e priva di ostacoli, nella quale Jacobelli si è sempre ben distinto per una pacatezza nei giudizi che, vale la pena ricordarlo, gli è valsa una enorme dose di credito agli occhi dei tifosi calcistici nostrani.
In tema Milan quindi, il giudizio negativo di Jacobelli sul tema Berlusconi, va a pari passo con la difesa a spada tratta della nuova società. Lungi da me, non mettere in risalto la veridicità delle parole di Jacobelli sull' enorme accanimento mediatico che il Milan sta subendo da mesi sul fronte societario e non; così come non si può dare ragione a Jacobelli, quando parla della consistenza della proprietà cinese rossonera, e di San Siro. Il ragionamento di Jacobelli, in fondo, è molto semplice e ovvio: ma chi spende un milardo di euro per acquisire una società, per poi farla fallire qualche mese dopo? Può essere reale uno scenario del genere? Così come, non si è ancora capito per quale motivo il Sindaco di Milano stia spingendo Fassone verso un abbandono di San Siro, a favore della gestione esclusiva dell'Inter.
Obiettivamente sono ragionamenti più che condivisibili e veritieri, che vanno pari passo con la storia professionale di Jacobelli: dove c'è da "mangiare", si mangia volentieri. In fondo, lui uno che è riuscito ad entrare adddirittura in società, grazie a questo "modus operandi", lo ha avuto pure come dipendente e collega. Ergo, Xavier, mai fui così d'accordo con le tue parole, anche se da una vita in disaccordo con il tuo modo di fare giornalismo sul Milan.