SAN SIRO

 

Caos Stadio

 

Il Milan vorrebbe fare il proprio stadio, ma con i propri tempi. E nel frattempo, "difende" San Siro...

 

 La situazione stadi a Milano è in stallo. Totale. Da una parte il Milan, che vorrebbe costruirsi il proprio stadio, che prende tempo, dall'altra l'Inter e la giunta Sala, che vorrebbero modernizzare il prima possibile San Siro. Ma i rossoneri vogliono fare le cose a modo loro. 

Fassone ci è già passato, con meno difficoltà. E' stato lui, infatti, ad attuare a Torino il progetto Juventus Stadium. L'esperienza, quindi, non gli manca. 

 

La situazione è questa. 

Partiamo da San Siro. E' palese ed evidente che l'impianto meneghino necessiti di opere di ammodernamento significative. La finale di Champions League di ormai quasi due anni fa ha lasciato in eredità interventi tutto sommato modesti. Non c'è stato nessun salto di qualità verso gli standard delle altre cattedrali delle grandi d'Europa, sopratutto per la gestione "extra campo" che ormai è prerogativa fondamentale dei grandi clun europei. 

In questo contesto si inserisce la giunta Sala, che ha a cuore la situazione e che vorrebbe concludere la vicenda durante il proprio mandato politico. 

L'Inter si è detta d'accordo nel portare avanti il discorso, sopratutto se lo stadio sarà di propria, unica, pertinenza. 

 

E il Milan ? La situazione è di più difficile lettura. . 

Fassone ha dichiarato più volte la volontà di provare a costruire un nuovo stadio. Ma nel frattempo difende le ragioni rossonere su San Siro. Il problema è che ancora un progetto vero non esiste. Ne per la zona, ne per l'infrastruttura. Il Comune ha proposto l'area di Rogoredo e di Porto di Mare, nella periferia sud-est di Milano. Il Milan ha nicchiato. Dopo la figuraccia Portello, si va con i piedi di piombo. Sono in atto una serie di valutazioni delle aree proposte e la ricerca di ulteriori aree da proporre al Comune. Sala ha chiesto celerità in tal senso, il Milan vuole fare invece le cose con calma a suo tempo. Anche perchè le priorità a livello economico-finanziario ora sono altre, con la questione rifinaziamento del debito aperta. 

E nel frattempo? Si "difende" San Siro. Anche se..."non esistono casi di due grandi club nello stesso stadio in Europa". Parole di Fassone, la cui volontà sembra chiara. 

 

 Cosa succede con M-I Stadio? Riportiamo l'affidabile ricostruzioe del Cor-Sera a riguardo. 

Il Milan prima di Natale ha inviato al Comune e a M-I stadio (la società compartecipata che si occupa della gestione di San Siro) una lettera di disdetta dal consorzio, che scade a giugno 2018, ma che se non viene annullato entro il 30 dicembre, si considera rinnovato automaticamente. 

La disdetta nasce dall’insoddisfazione rispetto al contratto dei servizi che secondo le due società è decisamente migliorabile (su questo è d’accordo anche l’Inter, che però lo avrebbe mantenuto in essere), ma non c’entra nulla con la scelta di restare o meno a San Siro.

 

C’entra, invece, con la coabitazione difficile: perché in questo momento Inter e Milan discutono anche su dove mettere i cartelloni pubblicitari e la gestione di M-I stadio, società che nel passato ha chiuso col bilancio pesantemente in rosso, non convince l’ad rossonero Marco Fassone. Che considera il contratto troppo oneroso e poco efficiente e vorrebbe ridiscuterlo.

Di questo ha parlato nei mesi scorsi con il suo omologo interista Alessandro Antonello, anticipandogli anche l’intenzione di inviare la lettera di disdetta. Il progetto dell’Inter Il progetto dell’Inter.

 

L’Inter, pur, dicevamo, condividendo l’idea che la gestione sia migliorabile, alla fine però aveva deciso di non cambiare. È stata costretta a farlo dopo la mossa del Milan, che non è troppo piaciuta e che comunque considera legalmente non valida perché la disdetta dal consorzio andrebbe, secondo i nerazzurri, presentata congiuntamente: per non restare soli nel consorzio, e per tutelarsi, hanno quindi a loro volta mandato una lettera a M-I stadio, in cui si dicono costretti a recedere dai contratti in essere. Ora, da parte dei nerazzurri, c’è un po’ di preoccupazione sull’operatività futura, ed è stato chiesto un incontro a Comune e Milan. Incontro che avverrà probabilmente alla fine del mese.

 

 

 

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