Pregi e difetti del Susocentrismo
Un giocatore fondamentale e, ad oggi, vincolante
In assenza di una trequarti offensiva più ricca di giocatori in grado di saltar l'uomo e di creare la superiorità numerica continuativamente, le azioni d'attacco più pericolose del Milan passano quasi sempre dal sinistro dorato di Jesus Fernandez Saez, in arte Suso. E' un Milan sostanzialmente sbilanciato a destra, che tende a soffrire tanto gli avversari che triplicano la marcatura sullo spagnolo. Suso ha un sinistro sublime ed il suo modo di fintare manda spesso fuori giri gli avversari. Vive tantissimo delle sovrapposizioni sulla fascia del terzino, perchè la sua giocata classica è quella di accentrarsi e provare la conclusione in porta oppure liftare il cross teso in area. Qualcuno lo ha ribattezzato lo schema di Doha, perchè nella partita giocata in Qatar un anno fa, Bonaventura fece gol proprio su assist di Suso in una situazione di questo tipo. Si è creata partanto una sorta di Susocentrismo rossonero, con la squadra che tende ad andare molto sulla destra per cercare la vena ispirata dell'ex Liverpool.
Il pregio di Suso sta nella qualità del suo calcio e nella capacità di vedere i compagni prima di calciare, un fondamentale questo che molto lo avvicina al Ronaldinho versione milanista. Il difetto principale risiede invece nella poca mobilità dalla sua mattonella di destra, il che tende a rendere prevedibili le sue giocate, troppo facilmente leggibili dalle difese avversarie. Il problema, ad avviso di chi scrive, troverebbe facile soluzione inserendo dalla parte opposta un esterno sinistro (un'ala pura) capace di creare gioco e superiorità numerica, permettendo al Milan di variare spesso fronte di gioco. Nell'attesa, meglio accontentarsi di questo Susocentrismo, limitante ma imprescindibile. Senza lo spagnolo infatti, la vena creativa del Milan diventerebbe praticamente scheletrica e visti i numeri asfittici del reparto offensivo, la squadra rossonera non può decisamente permetterselo.
