Chi scrive ritiene che la componente "motivazionale" sia stata assolutamente prevalente nella determinazione del risultato finale.

L'Inter si sentiva più forte del Milan e credeva di poter vincere questa partita col pilota automatico. Aveva il pensiero della Lazio 3 giorni dopo e si sentiva ferita dalle ultime sconfitte in campionato.

Il Milan invece cercava nella Coppa Italia una sorta di legittimazione delle sue qualità dopo aver perso tutti gli scontri diretti in campionato.

Lo squilibrio psicologico c'era quindi ed ha giocato un ruolo prevalente ma la disposizione tattica scelta da mister Gattuso potrebbe rappresentare un volano importante per il futuro.

In sostanza, il buon Rino ha optato per una mediana con tre centrocampisti, con Bonaventura portato sulla linea degli attaccanti.

Tutto ciò ha dato più equilibrio alla squadra che ha rischiato poco, nonostante il giocatore scelto nel ruolo di mezzala sinistra, Locatelli, abbia fornito una prestazione abbastanza mediocre.

La domanda da porsi è ora se questa strutturazione possa rappresentare una base importante per il futuro, dato che libera le sgroppate di Kessiè e consente alla linea difensiva di essere più protetta.

Qualora la risposta fosse positiva, si potrebbe pensare ad un aggiustamento immediato nel mercato di gennaio, andando a prendere quel Jankto tanto inseguito negli ultimi giorni di agosto.

Certo, rimane il problema grosso di una squadra che, nei tre davanti, non ha un giocatore abile a cambiar passo ed a creare continuativamente la superiorità numerica, ma il dato sulle occasioni create dall'Inter sembra consigliare una evoluzione del modulo verso questa strutturazione.

Il derby quindi, oltre a portare una gioia enorme ai tifosi rossoneri, consegna a Gattuso e ai dirigenti un tema tattico prezioso da analizzare con dovizia in vista dell'imminente sessione di mercato invernale.