Milan

 

L'apoteosi del nulla

 

Ieri pomeriggio si è scritta un'altra pagina nera del decadentismo rossonero. A quando la fine?

 

La partita di ieri pomeriggio ha ulteriormente confermato la piega, potremmo dire ormai quasi irrecuperabile, che questa stagione in campionato ha preso. Otto sconfitte in diciotto giornate sono un macigno terribile sulle spalle di un gruppo di giocatori che ambivano a ben altri traguardi, al cospetto di una stagione che obiettivamente non è mai partita sul giusto binario, e che continua imperterrita a confermare la mediocrità caratteriale di questo gruppo. 

Un aspetto confermato anche dalle parole di Gattuso del dopo-gara, il quale ha sottolineato la mancanza di convinzione dei propri giocatori: in fondo, da Montella a Gattuso, poco è cambiato; otto sconfitte e tutte otto arrivate in partite dove il Milan non è mai riuscito a recuperare la situazione di svantaggio. Un dato eloquente e terrificante, che lascia attoniti e sbigottiti la società e i tifosi. Già la società. Siamo probabilmente davanti ad uno dei più grossi fallimenti tecnico-tattici della storia del Milan: una squadra costruita con criterio fino ad un certo punto del mercato estivo, per poi perdere completamente la bussola, credendo di sopperire alla mancanza di un bomber vero, con l'acquisto di un grande giocatore di prospettiva come Andrè Silva, e di un giocatore di buon livello come Kalinic. Oltre sessanta milioni spesi in attacco, senza considerare Cahalanoglu, che si stanno rivelando un totale fiasco.

Che fare ora? Bè è difficile dirlo. Lasciare la nave che affonda, sarebbe troppo facile. Nonostante quindi le enormi difficoltà del momento, Mercoledì c'è una partita importantissima contro l'inter, che potrebbe far davvero scattare qualcosa nella mente dei giocatori, per cercare una svolta che fino ad ora non è ancora arrivata.

Speriamo che il Natale ci porti con sè, anche se in ritardo di qualche giorno, un bel regalo sotto l'albero.

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