Fassone

 

Come una provinciale qualsiasi

La scelta societaria, in accordo con Gattuso, di mandare la squadra in ritiro lascia perplessi molti tifosi e non.

 

 

L'amor proprio. E' quello che il Milan in versione 2017/2018 sembra aver perso completamente dopo l'incredibile sconfitta di domenica contro il Verona. Una debaclè inaspettata, e allo stesso tempo pesantissima sotto i termini di risultato e prestazione complessiva, che hanno lasciato completamente attoniti tifosi, e non. Una prestazione che non è passata inosservata nemmeno dalla società, la quale ha deciso dopo un colloquio di Gattuso, di mandare la truppa in ritiro fino a data da destinarsi. 

La sconfitta di Verona ha evidenziato mai come prima d'ora la fragilità mentale di questo gruppo di giocatori; un gruppo che, andando sotto, alla prima difficoltà molla di colpo, rimanendo in balia dell'avversario di turno. E in questo contesto così deprimente, il ritiro può davvero dare agli uomini di Gattuso, un qualcosa per invertire una rotta, sempre più indirizzata verso un insabbiamento di una stagione che era partita con ben altri propositi? Beh, a rragion veduta, la risposta di chi vi scrive è no. I dubbi su questo gruppo non possono essere risolti con un ritiro punitivo. Sono stati fatti degli errori a monte che, ora stiamo pagando più di ogni altra cosa: ha ragione Sacchi quando dice che per tornare in alto, c'è bisogno di una società forte e di uomini (e dopo giocatori) che abbiano fame, che siano in gamba e che soprattutto, provino orgoglio e onore nell'indossare una maglia così prestigiosa come quella del Milan.

Tutto questo al momento non c'è, e non sarà certo un ritiro punitivo a Milanello, come se fossimo un Benevento qualsiasi, a far nascere nei giocatori quello spirito combattivo e quell'orgoglio che fino ad oggi, è completamente mancato. 

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