Il carattere non si compra

 Gattuso in ritiro martella: carattere, personalità e spirito di appartenenza. Ma i giocatori del Milan sembrano non averne. E queste caratteristiche non si comprano nel mercato...

 E' il più grande difetto di questo Milan. Il carattere. Quello che invece aveva contraddistinto il Milan della passata stagione. Quest'anno, invece, zero personalità, paura su ogni pallone e sopratutto al primo schiaffo ricevuto, la luce si spegne. Una volta andato in svantaggio, infatti, il Milan ha sempre perso. Inaccettabile per una squadra come il Milan. 

Gattuso, che di questi problemi non è ha mai avuti, per usare un eufemismo, ha picchiato su questo tasto sin dal suo arrivo. Col Bologna si era iniziato a vedere qualcosa, qualche premessa, ma il tutto è naufragato e degenerato a Verona. 

Ora il ritiro punitivo, la cancellazione delle feste natalizie e la pressione che si alza verso la doppia sfida nerazzurra con Atalanta e Inter tra sabato e giovedì. 

L'emblema di questa problematica è forse Hakan Calhanoglu. Giocatore di classe, con ottime potenzialità. Ha tutto per sfondare. Ma pecca proprio in fragilità e carattere. In campo, tra i suoi piedi, la palla sembra scottare. San Siro lo abbatte. Il primo brusio lo manda KO. Gattuso potrebbe riproporlo da titolare contro l'Atalanta, dopk due settimane di lavoro pieno, sul fisico e sulla testa. 

Il neo tecnico deve insistere qui. Su questo aspetto. Certo, il lato fisico è importante, quello tecnico-tattico ancora di più, ma è palese che ai giocatori rossoneri manchi coesione, manchi spirito di gruppo, carattere, personalità. Tutte caratteristiche che non si comprano sul mercato. Che anche 240 milioni spesi non ti assicurano. Deve crearsi quella scintilla, quel qualcosa che possa ricreare lo spirito giusto per provare ad aggrapparsi agli obiettivi rimasti ancora, faticosamente, in piedi in questa stagione. 

Ma se non ci riesce nemmeno Gattuso...