Il re è nudo

Tale Juve, tale Gigi. La Rosenborg italiana ed il suo portiere, non hanno ancora capito che per entrare nella Hall of fame europea occorre altro

"Vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta" (cit. Giampiero Boniperti). Prendiamolo, pur non condividendo, per buono.
Ma se questo poteva valere mezzo secolo fa, non vale più oggi. Oggi se non vinci oltre confine, sei un Rosenborg qualunque.
Come, nel mondo globalizzato odierno, dar torto al maestro Sacchi? "Si dirà: 'Ma la Juve in Italia continua a vincere'. E io dirò: anche il Rosenborg vince sempre lo scudetto in Norvegia. Ma cosa conta è la Champions League e in Europa la Juventus fatica"
L'ultima partita fuori confine tra Juventus e Milan si è disputata a Doha, le due squadre vi arrivano oltre un lustro di vittorie bianconere e delusioni rossonere, eppure... lo stadio presenta più tifosi (arabi) Milanisti che juventini. Strano? Mica tanto, basta guardare il palmares internazionale delle due società.
Ma perchè la Juve, leoni in Italia son co*****i in Europa e nel mondo? Semplice, la vecchia signora è una bambina viziata.

Da noi, tutto le è permesso, tutto le è concesso. Non riesce a sfangare una partita? Va bene dai, ecco l'aiutino. Un rigore mezzo e mezzo? Va bene dai, se è a tuo favore lo diamo, se è contro di te lasciamo correre. Uralre e sbraitare contr un arbitro? Va bene dai, ti perdoniamo. I media contro? Chi li ha visti!
All'estero non è così, ed è qui che la vecchia signora si perde, non capisce, rimane frastornata. Come un bambino viziato quando poi, crescendo, si scontra con la realtà di tutti i giorni.
Un esempio? Guardavo la finale di Cardiff con un amico gobbo, ad un certo punto mi dice "Però è strano, in campionato per ogni fallo che ci fischiano contro i nostri giocatori si fiondano contro l'arbitro, protestano, inveiscono, arrivano persino a strattonarlo. Come si va in campo europeo... guarda qua, nessuno protesta, anzi, sembriamo meravigliati ed intimoriti dal fallo fischiato contro. Eppure, d'esperienza, dovremmo averne ormai...". Ho guardato l'amico e, sorridendo, gli ho detto "La risposta checerchi, sta nella domanda che hai fatto".
E' tutto nella norma. Se a tavola trovi sempre la 'pappa fatta', il giorno che dovrai preparartela rischi di morir di fame!
Tutto questo, non vale forse anche per il tanto celebrato (in Italia) Buffon?

Sono convinto che se Totti, quando in giovane età fu richiesto da Berlusconi, fosse passato al Milan avrebbe chiuso la carriera entrando di diritto nella Hall of Fame del calcio mondiale. Coppe Campioni, Coppe del mondo, supercoppe europee e qualche pallone d'oro lo avrebbero tramandato ai posteri come un'icona del calcio mondiale. Tanto di cappello alla bandiera che rappresenta ma... rimarrà nel cuore dei romani.
Devi vincere trofei internazionali per essere un Campione che, al di là del tifo, tutti nel mondo riconoscono.
I media nazionali, se sei nella squadra 'giusta', possono enfatizzare, esaltare, far credere di tutto nell'immediato, ma poi, la storia parlerà.
Recentemente è stato fatto un sondaggio tra i tifosi extra-europa, si chiedeva ruolo per ruolo di riconoscere un calciatore.
Risultato tra i portieri? Dida 4° - Buffon 11°. Meravigliati? Io no!
Gianluigi Buffon, con la propria squadra di club in carriera ha vinto solo una Coppa Uefa (Parma: 1998-1999)
Eppure se sei nell'italica corazzata Juventus... Non sarà che le 'mura amiche' sono fin troppo 'amiche' e che non rendono giustizia alla realtà dei fatti?
Nava, Martin Laursen, Roque Junior, Ricardo Oliveira, Christian Brocchi e Marek Jankulovsky hanno il loro nome segnato in oro nella storia della Champions League... e Buffon?
Dei sopracitati calciatori, qualcuno era pure etichettato come 'bidone' dalla stampa nostrana, eppure a differenza del 'mitico'...

I media possono sforzarzi quanto vogliono a beatificare e santificare chi a loro conviene.
Possono farceli vedere in sfarzose e lussuose vesti ma, per noi che guardiamo con gli occhi del campo senza tanti occhiali virtuali, il re lo veidamo nudo come la sua regina.