I colpi in canna

Faccia triste e zero sorrisi, come gli errori

Se alla viglia della partita di ieri ci avessero prospettato una sconfitta con tre gol di scarto, l'istinto, il pensiero d'impatto nove volte su dieci sarebbe andato a costruire delle ipotetiche scene di azioni avversarie che si traformano in gol con la complicità di Gigio Donnarumma. Ed invece il numero 99 roonero è uno dei meno reponsabili della debacle di ieri. Anche l'opinione pubblica e i media non da meno eventualmente, non si sarebbero fatti scappare la ghiotta opportunità di ingigantire il teatrino spaccamaroni messo in atto in queste settimane sfruttando il trampolino offerto da errori tecnici o papere commesse, ma per questa volta i colpi son rimasti in canna.

Oddio, qualcuno ci ha anche provato a caldo provando a dare al portiere rossonero delle colpe sul primo gol, ma ha rinunciato quai subito rendendosi conto da solo di come stesse cercando solamente un ago in un pagliaio.
Praticamente inoperoso per tutto il primo tempo ul colpo di testa di Caracciolo ha davvero poco da fare. Il colpo di testa arriva per una parcatura banalmente persa, fuori dal limite dell'area piccola ma comunque da distanza molto ravvicinata, su un cross forte e teso col pallone che dopo aver colpito la traversa va addirittura sfortunatamente a rimbalzargli sulla spalla prima di entrare in porta. Quindi paradossalmente Donnarumma ha la colpa di non trovarsi fuori posizione...ma di che parliamo.

Secondo tempo ulla falsa riga del primo. Non ricordo un vero e proprio intervento impegnativo, ma solamente una doppia capitolazione dove in entrambi i casi il marcatore della squadra avversaria riesce ad angolare due veri e propri rigori in movimento, il primo addirittura ad incrociare.

Nulla da annotare dunque su una prestazione quasi ingiudicabile, una prestazione da "senza voto" che non può essere tale solo perchè da dovuto raccogliere per tre volte il pallone da dentro al sacco pur non avendo nesun demerito. L'unica cosa da annotare al massimo è la sua faccia triste tenuta su fin dall'ingresso in campo, che non poteva essere che ancor più scura quando ci è dovuto uscire dopo in 90', a tetimonianza che questa situazione personale unita a quella della squadra sicuramente lo prova moralmente ma non profesionalmente.