Verona Milan

 

Il punto più basso

 

Col Benevento il Milan aveva toccato il fondo; col Verona s'è iniziato a scavare

 

 

Non sono ammesse giustificazioni di sorta per una prestazione come quella che il Milan ha offerto ieri mattina in quel del Bentegodi.

La squadra di Gattuso è scesa in campo col piglio giusto per i primi 15-20 minuti, salvo poi sciogliersi come neve al sole dopo le prime difficoltà della gara.

L'allenatore del Milan ha confermato il 4-3-3 visto contro il Bologna con Romagnoli titolare al posto di Musacchio e con la conferma di Calabria a destra in luogo di Abate.

La parte iniziale di gara ha visto anche un buon Milan, una squadra messa bene in campo e capace di far girare discretamente il pallone.

La sensazione di pericolosità però, il Milan l'ha data poche volte e questo è certamente uno dei temi su cui riflettere di più perchè la sterilità offensiva sta diventando un vero e proprio problema cronico.

Piano piano è venuto fuori il Verona. Il gol subito su palla inattiva vede sicuramente un errore in marcatura di Borini, ma tutto parte da un precedente fallo di Rodriguez che entra fallosamente su Cerci senza motivo.

Ciò denota una squadra che in campo ragiona poco e non è consapevole dei pericoli che possono arrivare da avversari non dotatissimi sul piano tecnico ma affamati sul piano dell'intensità agonistica.

Ne nasce così una ripresa in cui alla pervicace sterilità di un Milan prettamente Susocentrico (gioie e dolori passano esclusivamente dai piedi dello spagnolo) fa da contraltare una fragilità difensiva figlia della presunzione.

La coppia centrale Bonucci Romagnoli è forte in fase d'impostazione del gioco ma ha gravi limiti per quello che concerne la marcatura stretta e la gestione delle palle verticali giocate dagli avversari in situazioni di ripartenza.

Montella aveva ben inteso questa problematica e da quì era nata la scelta contingente della difesa a 3, con il rapido Zapata schierato quasi sempre sul centrodestra.

Vero è che l'atteggiamento del Milan di ieri è stata inaccettabile, ma i nostri problemi stagionali nascono da un assortimento poco corretto della rosa che è stata eccessivamente sopravvalutata nel suo insieme strutturale. Il problema, in fondo, è tutto lì.

 

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