Tutto da rifare. Ma con un altro DS
A giugno si preannuncia un'altra rivoluzione. Mirabelli non merita la conferma. Poi, scelta dell'allenatore e di come provare a rifare la squadra. Una via crucis per i tifosi...
Non c'è scampo. Il Milan provava a ripartire, a rialzarsi ed è arrivata la mazzata di Verona, in una settimana in cui la bocciatura da parte della Uefa ed il caso Donnarumma non hanno fatto che peggiorare già una situazione tragica.
La stagione è andata a donne di facili costumi. L'andazzo è chiaro ed evidente. Il Milan proverà ad onorare il campionato e a fare bene nelle coppe, ma l'agonia delineata è palese ai più. Un tragitto di passione che porterà il Milan alle scelte da prendere a Giugno. Dure e pesanti.
Ma prima di tutto, ci sarà da chiarire la posizione del direttore e responsabile sportivo. Massimiliano Mirabelli. La scelta dell'allenatore e del mercato, verranno di conseguenza.
La proprietà se la sentirà ancora di dare un budget in mano all'improvvisato direttore sportivo che ha fin qui dilapidato 240 milioni con il suo mercato ? A sensazione diremmo di no. E come dargli torto.
Ci sarà in primis da risolvere questa grana, quindi, con la non facile posizione di Fassone, che ha scelto e difeso a spada tratta l'operato dell'ex osservatore dell'Inter.
E proprio dall'Inter si potrebbe predere spunto. Con l'affiancamento di Sabatini ad Ausilio e la scelta di un allenatore solido e di esperienza conclamata, le cose sono andate a posto.
Poi sarà il turno della squadra. In questi mesi si dovrà capire se gettare davvero alle ortiche alcuni investimenti, sperando di rientrare delle spese nel prossimo mercato estivo. I riferimenti a Silva, Kalinic, Calhanoglu, Musacchio non sono casuali.
Poi, con l'allenatore scelto (all in su Conte, a tutti i costi e a qualunque prezzo) ed il budget stanziato post cessione che crei plusvalenza, quasi obbligata data la situazione (Suso e Donnarumma gli indiziati), si vedrà dove servirà intervenire. Anche se non è difficile capirlo. In mezzo al campo il Milan latita non poco. Gli errati acquisti di Biglia e Calhanoglu e la mancata esplosione di Locatelli hanno reso il centrocampo rossonero assai debole.
In avanti, poi, servirà intervenire in modo massiccio ed importante. Un punta ed un giocatore che sappia saltare l'uomo e avere inventiva. Servono come il pane.
Si preannuncia quindi un altra rivoluzione. L'ennesimo tentativo di riportare il Milan dove merita. Ma la strada per arrivarci sembra sempre più una via crucis.